‘Educazione Siberiana’, primo film di Gabriele Salvatores girato ‘senza amici’, in costume, e di respiro internazionale, nasconde un segreto. Annunciato in piu’ di un festival, non ultimo Berlino, alla fine non e’ approdato mai a nessuna manifestazione. E ieri sera, alla prima stampa, non ha convinto piu’ di tanto i molti giornalisti presenti anche solo forse per il fatto che andava a mettere le mani a un best seller molto amato, come quello con lo stesso titolo di Nicolai Lilin (Einaudi), e, soprattutto, a tematiche ad alto rischio retorica.
Insomma, entrare nel mondo dei ‘delinquenti onesti’, ovvero i siberiani, con le loro scandite regole (tutte purtroppo da spiegare spesso in maniera didascalica) era un bel rischio anche per il premio Oscar per ‘Mediterraneo’ (1992). E questo anche avendo il regista dalla sua, nel film girato a Vilnius, un cast composto John Malkovich, Peter Stormare e Eleanor Tomlinson. Infine tra i rischi di Salvatores anche quello di affrontare un film di una dimensione cosi’ vasta di racconto (si svolge dalla fine degli anni ’80 alla fine dei ’90).
Il libro, da cui e’ tratto il film e tradotto in 14 lingue e che ha animato piu’ di una discussione sulla verita’ delle cose raccontate dal suo autore, racconta appunto di una comunita’ siberiana, una sorta di mafia a tutti gli effetti, ma con forti risvolti mistici (sembrano Amish). Qui si ritrovano tutti criminali che si definiscono con un raffinato ossimoro ‘delinquenti onesti’. Tra le regole di questa comunita’ che scandisce ogni cosa con puntualissimi rituali, quella del disprezzo del denaro e dei potenti in genere (potenziali corruttori). C’e’ poi il disprezzo dei poliziotti e dei comunisti (si ritrovano a vivere nella Transnistria in cui sono stati deportati dall’Unione sovietica), l’amore invece per le armi – dalla picca (una sorta di coltello) in su -, per i tatuaggi, per le persone che hanno disagi fisici e mentali (proprio come per i Pellerosse) e per la religione (oltre alle armi i Criminali onesti spendono tutti i loro soldi per preziose icone).
Il tutto raccontato attraverso le vicende di due ragazzi Kolima (Arnas Fedaravicius) e Gagarin (Vilius Tumalavicius) che si ritroveranno a comportarsi in maniera opposta rispetto alle loro tradizioni con l’avvento della globalizzazione. Frase cult del film prodotto da Cattleya e che sara’ distribuito in Italia da 01 dal 28 febbraio,’il cuore non puo’ possedere piu’ di quanto possa amare’.
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