Nelle scorse ore ho ricevuto dalla Germania una telefonata che mi ha fatto molto piacere: "Sono gasatissimo, vedo intorno a me tanto entusiasmo, mi sento un leone, questa volta non ce n’è per nessuno". A parlarmi era Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, senza alcun dubbio un esponente di punta del PdL in Europa, il più berlusconiano fra i pidiellini che si occupano di italiani residenti nel Vecchio Continente. "Ho appena partecipato a un incontro con almeno duecento connazionali, tutti pronti a scrivere Romagnoli sulla scheda elettorale", mi ha spiegato il presidente MdL, che poi ha aggiunto di avere avuto con i connazionali utili scambi di opinioni e di idee sui progetti prioritari già in essere e su eventuali proposte di legge da presentare durante la legislatura.
Massimo Romagnoli ha le qualità e soprattutto la conoscenza dei problemi per rappresentare degnamente e con passione le comunità italiane residenti in Europa. Il suo impegno va premiato: sempre sul territorio – "mentre gli altri stanno nelle stanze romane, io sono qui che guardo occhi negli occhi i nostri connazionali, stringo mani fiduciose, mangio alla loro stessa tavola" – e sempre presente nei dibattiti politici che interessano gli italiani all’estero. Romagnoli, dopo cinque anni di lavoro ininterrotto, ha costruito una rete fortissima in grado di garantirgli sostegno e consensi.
Va bene, lo ripeto sempre a scanso di equivoci: Massimo per me è un amico. Ma in ciò che scrivo voglio sempre essere obiettivo. E i fatti parlano più delle parole: Romagnoli ha fatto molto per gli italiani all’estero per sua scelta e per la sua vicinanza affettiva alle comunità che frequenta regolarmente. Pur stando fuori dal Parlamento, e’ riuscito a mantenere i contatti con il Direttivo del Pdl e soprattutto con il segretario Alfano che ogni volta gli ha rinnovato la stima con la candidatura. La sua presenza nella massima istituzione repubblicana sono certo porterà nuova linfa alla battaglia per il riconoscimento di uguali diritti e per la crescita dell’identità e della cultura italiana nel mondo. Per chi ama l’Italia dovunque si trovi, per chi ancora oggi crede – nonostante tutto – nel centrodestra italiano, votarlo significa fare una scelta di cuore, oltre che di oggettiva responsabilità.
Twitter @rickyfilosa
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