Anche il Consiglio dell’Ue oggi al lavoro a Bruxelles si e’ pronunciato sulla situazione in Venezuela con una dichiarazione in dieci punti.
“L’Ue chiede lo svolgimento di nuove elezioni presidenziali secondo le norme democratiche internazionalmente riconosciute e l’ordine costituzionale venezuelano”. Pieno il sostegno dell’Ue al popolo venezuelano e la disponibilita’ a trovare una “soluzione democratica alla complessa crisi”.
“Gli ultimi sviluppi” hanno “ulteriormente allontanato la possibilita’ di una soluzione costituzionale negoziata che garantisca il rispetto della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani”: per i ministri Ue le elezioni del 20 maggio sono state “ne’ libere ne’ giuste”, per mancanza di accordo nel Paese sul calendario elettorale, per i “divieti e altri ostacoli alla partecipazione dei partiti politici di opposizione e dei loro leader”, per irregolarita’ di varia natura. Quindi il risultato del 20 maggio “manca di credibilita’”.
Si torni a votare, mentre l’Ue minaccia di “agire rapidamente, secondo le procedure stabilite, con l’obiettivo di imporre ulteriori misure restrittive mirate e reversibili, senza danneggiare la popolazione venezuelana”, che l’Ue invece vuole aiutare. Le richieste dell’Ue sono sempre le stesse: “Riconoscere e rispettare il ruolo e l’indipendenza delle istituzioni democraticamente elette, cioe’ il Parlamento, liberare i prigionieri politici, difendere lo stato di diritto, i diritti umani e le liberta’ fondamentali”.