Gli alunni quest’anno dovranno fare a meno della tradizionale benedizione natalizia, almeno durante gli orari di lezione. Lo ha stabilito la preside della scuola elementare Medea di Varese, perche’ ”secondo la legge gli atti di culto devono essere celebrati fuori dagli orari scolastici”. E la presa di posizione ha diviso i genitori, nella scuola in un quartiere di periferia frequentata da numerosi bambini di origine straniera, dove circa il 20% degli alunni non e’ di religione cattolica. Alcuni genitori sono sul piede di guerra, e propongono di lanciare una raccolta firme a favore del rito cattolico natalizio. Mentre altri sono pronti ad adeguarsi, perche’ ”la scuola e’ un’istituzione laica”. Il parroco, don Leonardo Bianchi, si prepara intanto ad accogliere i bambini nella vicina chiesa di Santa Teresa di Gesu’ Bambino per il 3 dicembre, con una messa dedicata ai piu’ piccoli in occasione del Natale.
”Non ho ricevuto nessuna richiesta da parte dei genitori di celebrare la benedizione in classe, e in ogni caso la valutazione spetta al Consiglio d’istituto”, precisa Mara Caenazzo, preside della scuola da alcuni mesi. ”La normativa italiana non e’ chiara ma esistono delle sentenze del Tar e il testo unico istruzione 297/94 si e’ espresso sulla materia – ha sottolineato -, un dirigente scolastico ha il compito di garantire il rispetto delle leggi e degli alunni che professano altri culti”. Quindi la benedizione potrebbe essere fatta fuori dagli orari di lezione, magari con una visita del parroco nell’istituto. ”Se vengono chiesti dei locali della scuola non abbiamo nessun problema a concederli – prosegue la preside – abbiamo gia’ lanciato diverse iniziative in collaborazione con l’oratorio, e con la parrocchia abbiamo sempre avuto ottimi rapporti”.
A stupire alcuni genitori, quando si e’ diffusa la voce della presa di posizione della preside, e’ stato pero’ il fatto che gli anni scorsi la benedizione si celebrava nelle classi. In altri istituti, come la scuola elementare di Solbiate Arno (Varese), diretta dalla stessa preside, da anni il rito natalizio si celebra fuori dalle aule. ”Non sono d’accordo – commenta Vincenzo, padre di un alunno della scuola – chi non vuole partecipare al rito puo’ essere portato fuori dalle classi”. Mentre Nadia Mirante, membro del Comitato genitori, getta acqua sul fuoco. ”Sono cattolica ma penso che sia giusto avere una scuola laica – sottolinea – se le norme non consentono la benedizione durante gli orari di lezione e’ giusto adeguarsi e trovare altri spazi”.
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