L’America divisa tra Barack Obama e Mitt Romney ha trovato unita’ sul moderatore: Jim Lehrer, il veterano della Pbs riemerso da una semi pensione per il suo dodicesimo dibattito presidenziale, ha perso le redini della conduzione e lasciato che il confronto andasse alla deriva. ‘Meglio se c’era la sedia vuota di Clint Eastwood’, ha commentato il regista beniamino delle sinistre Michael Moore, ma anche da destra non c’e’ stata troppa clemenza per il 78enne giornalista a cui entrambi i candidati hanno dato sulla voce.
Prima Romney, e Lehrer e’ stato attaccato dallo staff di Obama per come non riusciva a tenere a bada il dilagante rivale del Gop. Poi Obama, che lo ha rimbeccato per essere stato interrotto a cinque secondi dal ‘basta’ ed e’ andato avanti per preziosi lunghi minuti a ruota libera. Senza pieta’, su Twitter l’ex direttore del New York Times Bill Keller ha bocciato Lehrer come ‘roadkill’, l’animale travolto dal traffico su un’autostrada. ‘Certamente l’ultimo dibattito moderato da Lehrer’, ha rincarato la dose il politologo della New York Review of Books Michael Tomasky: due voci da cui non si sarebbero aspettate critiche cosi’ aspre all’uomo della Pbs.
Lehrer e’ un’icona per una fetta d’America che per anni e’ rimasta incollata alla sua Newshour di prima serata, apprezzata per le analisi, le riflessioni, gli approfondimenti: stavolta invece l’anziano giornalista e’ stato accusato di aver permesso ai candidati di dilagare senza freni, ignorando le domande e sforando oltre i tempi consentiti.
‘Non faceva ‘follow up’: oggi i moderatori devono essere aggressivi’, lo ha sgridato l’anchor della Msnbc Chris Matthews. Lehrer, che sembrava ‘addormentato al volante’, non si e’ svegliato neanche quando Romney ha minacciato di tagliare i sussidi pubblici, se eletto, alla sua rete: ‘Mi spiace Jim, amo la Pbs, amo Big Bird, mi piaci anche tu’, ha detto il candidato del Gop, ‘ma non continuero’ a prendere a prestito fondi dalla Cina per pagare cose come queste. Sorry’.
Se il day after di Leher e’ stato disastroso – difficilmente gli sara’ chiesto di moderare di nuovo un dibattito di questa importanza – ben diverso e’ stato il risveglio del canarino gigante dei Muppets: la galassia di Twitter, al ritmo di 17 mila messaggi al minuto, e’ insorta in difesa di Big Bird in nome del quale sono stati creati vari account sul sito di microblogging tra cui @FiredBigBird e @BigBirdRise.
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