Ricordiamoci tutti bene queste parole. E’ la dichiarazione pubblica di Pierferdinando Casini di oggi (10.1.2013) alla evidente proposta di un’eventuale alleanza con il PD di Bersani: "No grazie, l’offerta è respinta al mittente: non accettiamo". Così Casini, ai microfoni del Tg5, replica all’ipotesi di una alleanza post elettorale fra la coalizione di Monti e il centrosinistra.
La figura di Casini, in parlamento dal 1983, è ormai nota al 95% dell’elettorato per la sua scarsa tendenza a schierarsi in modo netto da una parte o dall’altra. Nei governi locali (comuni, province, regioni) è alleato un pò con la destra e un pò con la sinistra, dipende dalle situazioni e dalle convenienze. Mai come oggi, io credo, sia necessaria una posizione netta se non drastica e chiara e trasparente. Ma sappiamo dal primo dopoguerra che la filosofia democristiana non ha mai mostrato gli attributi maschi con vigore e decisionismo. L’arditezza e l’audacia non rientrano, a mio parere, nelle peculiarità dello scudo crociato.
Il dico e non dico ha fatto il suo tempo. La gente vuole progetti chiari. Democristiani e comunisti si sono sempre visti reciprocamente come beghi nella minestra e ora vanno a braccetto spudoratamente. Ultracattolici e ultracomunisti sono oggi disposti ad andare d’amore e d’accordo rinnegando i loro valori d’origine. Quando vedo quella famosa foto con Rosi Bindi e Nichi Vendola che alzano insieme le braccia al loro pubblico, provo un senso di schifo, non per le due persone, ma per quel pubblico. Ricordo sempre che Peppone e Don Camillo si gireranno nella tomba. Ricordiamoci quindi la notizia di oggi: Casini rispedisce al mittente l’accordo o l’alleanza con la sinistra; lo vedremo a fine febbraio, mettiamolo in agenda.
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