Abdel Majid Touil sarebbe entrato in Italia fornendo false generalita’. Il suo arresto non rappresenta un caso isolato. Il giovane non era considerato pericoloso o a rischio terrorismo ne’ dalla polizia tunisina ne’ da quella italiana, solo dopo la strage al Museo del Bardo ha assunto le sembianze del terrorista. E’ quanto emerge dall’intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano, fatto nel corso dell’informativa urgente alla Camera sull’arresto del cittadino marocchino, considerato uno dei potenziali attentatori dell’attacco al museo del Bardo a Tunisi avvenuto lo scorso 18 febbraio. Il ministro ha ricordato l’efficienza del lavoro realizzato dalle forze di sicurezza che hanno reso possibile accertare la corrispondenza della persona arrestata con quella di migrante sbarcato a Porto Empedocle grazie alla presenza di affidabili di banche dati. "Questo – ha detto Alfano – e’ un riconoscimento che e’ venuto dalla stessa procura di Milano e che rassicura sull’efficacia dei sistemi di identificazione".
Per il ministro andranno chiarite alcune circostanze non meno rilevanti, come i movimenti di Touil dopo il suo ingresso in Italia, considerando che tra 17 febbraio e il 19 maggio non sono emerse evidenze circa la sua presenza sul territorio nazionale.
In merito all’ingresso di potenziali terroristi in Italia Alfano ha dichiarato di non aver mai escluso rischi per l’Italia, precisando pero’ che finora non vi sono state evidenze o riscontri, ma resta comunque "elevatissima l’attenzione per intercettare qualunque segnale, anche sull’uso eventualmente strumentale delle carrette del mare".
Secondo il ministro, le autorita’ italiane hanno all’attivo 33 espulsioni nei primi cinque mesi del 2015 di persone sospettate di legami con terrorismo islamico, in aggiunta ai 13 del 2014. Abdel Majid Touil, marocchino incensurato di 22 anni arrestato ieri sera nei pressi di Milano, rischia la pena di morte in Tunisia perche’ sospettato di aver offerto supporto logistico al gruppo responsabile dell’attacco al Museo del Bardo del 18 marzo scorso costato la vita a 24 persone, fra cui quattro turisti italiani. Le autorità tunisine hanno chiesto ufficialmente l’estradizione del cittadino marocchino.
Il giovane si trovava in Italia un mese prima della strage e i familiari giurano che il ragazzo si trovava a Gaggiano (Milano) quando e’ avvenuto l’attacco. Secondo gli inquirenti, Majid Touil era sbarcato il 17 febbraio in Sicilia, a Porto Empedocle, da un barcone, dove era stato identificato insieme ad altre 97 persone e aveva ricevuto un provvedimento di espulsione dal questore di Agrigento. Dopo il provvedimento di espulsione il giovane sarebbe scomparso per poi riemergere a Tunisi per compiere la strage; sarebbe in seguito rientrato in Italia dove e’ rimasto fino al suo arresto.
Il portavoce del ministero dell’Interno tunisino, Mohamed Ali Aroui, ha confermato l’arresto da parte delle autorita’ italiane del cittadino marocchino sospettato del coinvolgimento nell’attacco al Museo del Bardo di Tunisi del 18 marzo scorso e costato la vita a 24 persone, fra cui quattro turisti italiani.
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