16.518 persone assistite, suddivise in 44 campi di accoglienza, 58 strutture al coperto (scuole, palestre e caserme, vagoni letto offerti da Ferrovie dello Stato e Genio Ferrovieri) e negli alberghi che hanno offerto la loro disponibilita’ grazie alla convenzione siglata con Federalberghi e Assohotel. Sono i numeri dell’immenso lavoro del lavoro del Sistema nazionale della protezione civile nelle tre regioni colpite dal sisma deflagrato il 20 maggio e ridondato il 29 con centinaia di scosse di cui due devastanti in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
I danni maggiori sono avvenuti in Emilia-Romagna, nella prima scossa nel Ferrarese, con otto morti, la seconda nel Modenese, 18 vittime. I cittadini assistiti nella regione sono 14.871.
Nello specifico, 10.061 sono ospitati nei 34 campi tende, 2.507 nelle 47 strutture al coperto e 2.303 in albergo. Proseguono, intanto, i sopralluoghi svolti da squadre di rilevatori in edifici pubblici e privati: le strutture gia’ controllate sono 3.357. Di queste, 1.338 sono state classificate agibili, 607 temporaneamente inagibili, 204 parzialmente inagibili, 66 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti e 1.142 inagibili.
La Regione Lombardia e’ la seconda per danni riportati. Nei dieci campi allestiti nella provincia di Mantova risultano assistite 1.232 persone, cui se ne aggiungono 351 che hanno trovato sistemazione nelle 11 strutture al coperto, per un totale di 1.583 persone.
Nella Regione Veneto, appena lambita dallo sciame sismico, invece, i cittadini assistiti sono 64, tutti accolti in alberghi veneti.
Imponenti le cifre delle forze messe in campo dal Servizio nazionale di protezione civile. Sono 4.891 unita’: volontari delle colonne mobili delle Regioni, delle Province Autonome e delle organizzazioni nazionali, operatori ed esperti della protezione civile, vigili del fuoco, personale delle forze armate e dell’ordine, e delle altre strutture operative, a cui si aggiunge il personale delle strutture territoriali di protezione civile. Grazie a loro, la vita sta tornando pian piano ala normalita’.
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