La scuola e’ la priorita’ delle priorita’ nella ricostruzione post-sisma. All’indomani del terremoto dello scorso maggio, l’Emilia ha preso questo impegno nei confronti dei suoi abitanti piu’ giovani. A quasi quattro mesi dalle scosse che hanno lasciato migliaia di persone senza casa, lunedi’ si presenta all’appuntamento con la prima campanella con l’obiettivo quasi raggiunto. C’e’ ancora qualche ritardo e le prime settimane cominceranno con qualche disagio: ma dalla meta’ di ottobre ognuno dei 16mila studenti iscritti alle scuole nel cratere del terremoto tornera’ ad avere la propria scuola. Qualcuno tornera’ negli edifici che non hanno subito danni, la maggior parte trovera’ il proprio banco o negli edifici scolastici temporanei (tensostrutture che saranno usate in quelle scuole dove i lavori di messa in sicurezza vengono considerati piu’ brevi) o nei moduli prefabbricati scolastici per quegli edifici che, invece, hanno subito danni piu’ consistenti. Saranno una sessantina, in tutto, le scuole dove la prima campanella suonera’ in luoghi diversi dal solito.
‘Abbiamo fatto la scelta – ha detto il presidente della Regione Vasco Errani – di considerare la scuola come una priorita’, il lavoro che stiamo facendo, con tutti i soggetti interessati e’ molto importante e, soprattutto, non era scontato. Entro il 15 ottobre avremo una situazione a regime, in strutture che, per quanto provvisorie, saranno di qualita’. La scuola e’ un elemento fondamentale per l’identita’ di una comunita’ e questo ci consente di andare avanti’. L’obiettivo forse ancora piu’ ambizioso che la Regione si e’ fissata e’ quello di riaprire tutte le scuole per l’inizio del prossimo anno scolastico.
La ricostruzione e’ stata affidata in via prioritaria a Comuni e Province. Sono stati previsti 81,5 milioni di contributi per gli enti locali e 5,8 per le scuole paritarie. La struttura commissariale (guidata da Errani) ha poi speso quasi 80 milioni per costruire gli edifici scolastici temporanei, i prefabbricati modulari e le palestre temporanee. L’anno scolastico comincera’ cosi’ in Emilia-Romagna con l’attenzione concentrata sui luoghi del sisma. Non a caso la Regione, con l’assessore all’istruzione Patrizio Bianchi, ha scelto la scuola elementare di Cavezzo per la ormai tradizionale trasmissione via web del saluto inaugurale. Non mancano tuttavia le polemiche. Alcuni dirigenti della Cgil si incateneranno, lunedi’, davanti al ministero per protestare contro il mancato rispetto dell’impegno di inviare nelle zone terremotare mille insegnanti in piu’ per alleviare i disagi. Il dirigente regionale dell’ufficio scolastico Stefano Versari ha assicurato che le richieste saranno raccolte fra i presidi nelle prossime settimane. ‘I dirigenti scolastici – ha detto – spesso non sanno ancora come saranno le scuole provvisorie dove andranno e quindi ancora non conoscono le esigenze. Appena saranno in condizione di fare le richieste saranno inoltrate al ministero’.
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