E’ andato per far sentire la vicinanza del governo alle zone terremotate e ha promesso loro una nuova visita a breve. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è andato questa mattina nel Teramano, a Montorio al Vomano, prima tappa della visita in Abruzzo.
“Il messaggio, credo che tutti gli italiani lo conoscono – ha detto – è che una parte del Paese è stata colpita ripetutamente in maniera molto grave e questo non deve incrinare la coesione delle comunità e la fiducia nel futuro, ma bisogna lavorare perché solo se le istituzioni saranno unite e rapide questo potrà ridare fiducia ai territori. Il rischio maggiore oggi è che in queste zone si perda un po’ di fiducia nel futuro”.
Poi ancora, andando in giro tra la gente: “Bisogna risolvere i problemi di emergenza ma piano piano anche dare speranza, reinvestire sulle vocazioni di questi territori. Per me è stato molto molto utile ascoltare le lamentele e le proposte dei sindaci. Ce la faremo, tornerò presto”.
CURCIO ED ERRANI Nel pomeriggio poi il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, in un’audizione in Parlamento hanno fatto il punto della situazione. Il primo si è concentrato maggiormente sul codice degli appalti che, secondo lui ha fatto “passi avanti” in materia di protezione civile, ma vi sono “alcuni passaggi che possono essere rivisitati e rivisti”: in emergenza servono “norme che consentano di operare in maniera trasparente, efficace e tempestiva”. Per Errani il nuovo codice degli appalti non “pone alcun problema” alla ricostruzione delle zone terremotate. Ha comunque ribadito la necessità di distinguere “cosa è l’emergenza, e gli interventi connessi, e un percorso di ricostruzione”. L’impianto del codice, ha sottolineato Errani a “è un riferimento fondamentale”.
LA CONTEA DI AMATRICE Intanto Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, torna a chiedere al governo una ‘zona franca’ a livello fiscale. “Nelle nostre aree terremotate è necessaria non la sospensione ma l’esenzione delle tasse e dei contributi per un periodo di quattro anni – dice Pirozzi su Facebook – Se questo nel decreto non ci sarà, siamo pronti a sostenere noi le nostre attività e siamo pronti a creare la Contea di Amatrice: grazie alle donazioni che sono arrivate dagli italiani e da ogni parte del mondo, abbiamo le risorse per sostenere chi decide ancora di resistere qui perché per quattro anni almeno si tratta di resistere”.
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