I Fondi che i comuni dell’Abruzzo spenderanno per la ricostruzione post terremoto, con il passaggio dalla gestione commissariale a quella ordinaria, saranno escluse dal patto di stabilita’. E’ questa la principale novita’ della giornata dell’esame del decreto sviluppo da parte delle commissioni Attivita’ produttive e Finanze della Camera che hanno votato un emendamento della maggioranza che va in questa direzione. Emendamento contrastato fino all’ultimo dalla Lega Nord che ha fatto ostruzionismo per l’intera giornata, permettendo di votare solo poche proposte.
Le commissioni hanno iniziato ad esaminare l’emendamento del governo, presentato la scorsa settimana dal ministro Fabrizio Barca, dedicato alla ricostruzione post-terremoto dell’Abruzzo. Il testo chiude la gestione commissariale il 31 agosto prossimo e apre quella ordinaria dal 16 settembre, con tutti i poteri che vengono attribuiti ai Comuni. E su questo punto, dopo due ore di ostruzionismo del Carroccio, sono passati due sub-emendamenti identici che prevedono l’esclusione dal patto di stabilita’ interno delle somme che i Comuni utilizzeranno per la ricostruzione. I due testi sono stati presentati rispettivamente dall’Udc Pierluigi Mantini e da Giovanni Lolli (Pd), Marcello De Angelis (Pdl) e Sergio Piffari (Idv). Questi ultimi hanno depositato quindici proposte di modifica all’emendamento Barca (in tutto sono 85) che raccolgono le istanze dei Comuni del cratere ma che rischiano di non essere nemmeno votati se la Lega continuera’ a bloccare i lavori. Il Carroccio, per cambiare atteggiamento, chiede che vengano discussi degli emendamenti sul sisma in Emilia, Lombardia e Veneto. ‘Sono due situazioni completamente diverse – osserva De Angelis – perche’ l’Emilia e’ ancora in una fase di emergenza, mentre per l’Abruzzo si vuole passare a strumenti di gestione ordinaria’. Il Pd Andra Lulli ha definito ‘di cattivo gusto’ l’ostruzionismo dei leghisti, ‘visto il disastro che il precedente governo ha lasciato all’Aquila’.
In giornata approvati anche altri emendamenti al decreto: la velocizzazione delle procedure per realizzare le opere di Expo 2015; la remunerazione dei servizi di flessibilita’ energetica offerti dagli impianti appositi che entrano in funzione quando quelli ad energia rinnovabile ‘staccano’; l’istituzione a Palazzo Chigi del Comitato per le politiche urbane (Cipu) che coordinera’ su questo tipo di politiche l’azione delle amministrazioni centrali e di quelle locali.
Infine la commissione Giustizia, nel suo parere al decreto, ha chiesto di ‘riscrivere’ la norma sull’udienza filtro in appello, voluta dal ministro Severino per accorciare la definizione dei processi civili.
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