Il Governo lo scorso fine settimana ha messo la fiducia alla legge di stabilità. I parlamentari eletti all’estero del Pd hanno votato sì a un provvedimento che nuovamente taglia risorse destinate alle comunità italiane nel mondo. Che in materia di italiani nel mondo, il governo di Matteo Renzi (Pd) continui la linea dei precedenti governi, non è novità. Anzi, Renzi se possibile fa anche peggio dei suoi predecessori. Il Pd di Renzi, infatti, ha superato il Pdl di Berlusconi, al punto di aver introdotto – vale la pena ricordarlo – anche una tassa per il riconoscimento della cittadinanza italiana.
Mariano Gazzola, consigliere Cgie e coordinatore del MAIE in Argentina, commenta: “i parlamentari del Pd eletti all’estero, con questo voto favorevole alla legge di stabilità hanno perso l’ultima occasione di autonomia politica. Hanno votato a favore – chi l’avrebbe mai pensato, all’epoca della campagna elettorale – di un taglio di 75 milioni di euro addirittura al fondo dei Patronati. Sì, proprio quelli (insieme ad altri rappresentanti di partiti della maggioranza) che prima di sedersi in Parlamento si sedevano dietro una scrivania di un Patronato! Certo, non possiamo dimenticare che per lungo tempo alcune sedi di patronati hanno fatto ciò che non è nel loro scopo (attività politica), e che alcuni responsabili e/o operatori li hanno trasformati in qualcosa simile a una fabbrica di voti… si potrebbero fare tante critiche. Ma dobbiamo anche riconoscere che i patronati, insieme alle associazioni di volontariato, costituiscono una rete istituzionale necessaria che, soprattutto in un periodo come questo in cui ambasciate e consolati chiudono anche per decisione del Governo Renzi, rappresentano per i nostri connazionali residenti all’estero un punto di riferimento indispensabile, soprattutto i più anziani, che hanno bisogno di assistenza e sostegno. Un taglio da 75 milioni di euro ricadrà senza dubbio sulla vita degli uffici dei patronati all’estero che saranno ridotti nel numero e nel personale”.
“Stupisce perciò il voto favorevole dei parlamentari del Pd – continua Gazzola – e degli altri partiti di maggioranza. Sconcertano per la loro spregiudicatezza le dichiarazioni previe al voto di una parlamentare Pd che ha cercato di giustificarsi perché il taglio al fondo per i Patronati – originalmente previsto in 150 milioni – alla fine è stato di ‘solo di 75 milioni’. Meno male che è un politico e non un medico! Con uguale trionfalistico stile sarebbe uscita dalla sala di chirurgia dicendo ai famigliari del paziente: ‘Abbiamo fatto un ottimo lavoro, gli abbiamo tagliato le gambe solo fino al ginocchio e le braccia solo fino al gomito’. Che grande soddisfazione per il paziente! Che bella vittoria! Speriamo solo che i colleghi di gruppo ci risparmino domani di leggere il solito comunicato stampa con il quale si giustificheranno dicendo qualcosa simile a
‘con altri medici, il paziente sarebbe morto!’”.
“A differenza dei parlamentari eletti all’estero del Pd e degli altri partiti di maggioranza, il MAIE ha votato contro questa legge di stabilità. L’ha fatto in difesa anche dei Patronati, perché essi sono un patrimonio della comunità. L’ha fatto in difesa dei connazionali, anziani e non solo, che si rivolgono a questo ente su indicazione degli stessi Consolati per trovare soluzione a problemi burocratici di cui sanno poco. Il MAIE ha votato contro questa legge di stabilità che prevede tagli anche alla scuola italiana e alle Camere di Commercio. Ha votato contro – conclude Gazzola -, così come l’ha fatto negli anni precedenti, a prescindere dal colore del governo, ogni volta che sono stati proposti tagli lineari che evidentemente non sono stati utili alla ripresa economica dell’Italia”.
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