C’e’ chi ha azzardato una certa eleganza, per quel che e’ stato possibile fare dopo sei giorni passati in tenda. Su un prato, accanto a un campo sportivo e in mezzo a quattro tende di sfollati, a Mirandola (Modena), don Carlo Truzzi ha celebrato le comunioni di sette ragazzini. Dovevano essere 58 e doveva accadere parecchi giorni fa. Ma poi ci s’e’ messo il terremoto. Anzi, i terremoti.
Il primo appuntamento era per domenica 20 maggio, al Duomo. Solo che, quella notte, una scossa magnitudo 6 ha fatto crollare la navata centrale. Nei giorni scorsi, la parrocchia ha cercato di far circolare la voce che stavolta, nonostante il secondo terremoto, quello del 29 maggio, le comunioni si sarebbero celebrate lo stesso. Ma la notizia non e’ arrivata a tutti. E poi, parecchie famiglie hanno lasciato le zone terremotate, si sono trasferite altrove per un po’.
Don Truzzi, davanti a 250 fedeli e a quei ragazzini vestiti indicativamente di bianco, durante la cerimonia si e’ pure commosso. Tanto che, per sottolineare l’importanza della celebrazione, ha lasciato la parola al suo vice, che viene dall’India, Don Alex. ‘Bisogna dare un segnale forte – ha spiegato il sacerdote, vicario parrocchiale di Santa Maria Maggiore, Duomo di Mirandola – la vita non puo’ restare nel silenzio e nell’angoscia, anche se siamo provati’.
In Emilia si riesce a trovare l’allegria anche fra la macerie, a cogliere l’occasione per guardare avanti e in positivo. E poi oggi era domenica, e il pranzo della domenica andava celebrato, quasi come il sacramento. Cosi’, in mancanza di ristoranti, per festeggiare il figlio che ha fatto la comunione, c’e’ chi ha prenotato i tavoli al McDonald’s di Mirandola, che non ha mai chiuso, nonostante le scosse. Per Manuela Marchetti la scelta e’ stata quasi obbligata, visto che lavora li’. Stamani ha messo una camicia e un paio di bermuda bianchi al figlio di 12 anni, Leonardo, e l’ha portato nel campo-chiesa. Non ha dovuto nemmeno andare lontano, visto che abitano in una delle tende piantate li’. ‘Lui voleva vestirsi da scout – ha raccontato Manuela – ma non ho avuto il coraggio di tornare in casa per prendere la divisa. Per festeggiare ho invitato il mio ex marito, Gianni, e la famiglia che vive nella tenda accanto a noi. Dovevamo andare al ristorante, ma ora e’ inagibile. Dovevano venire tanti parenti, ma sono tutti terrorizzati’.
Gianni e Manuela sono divorziati da tempo. Oltre a Leonardo hanno un altro figlio, piu’ grande. Questa comunione celebrata da sfollati ha riavvicinato un po’ mamma e papa’. ‘Se mi promettete di tenerlo per voi, vi dico un segreto’, ha confidato scherzosa Manuela agli invitati: ‘Dopo tanti anni, stanotte abbiamo dormito di nuovo tutti insieme…in tenda’.
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