Un paio di ore all’Expo prima di rientrare ad Arcore per trascorrere il resto della giornata nelle classiche riunioni del lunedi’ dedicate alle aziende e ai suoi avvocati. Silvio Berlusconi sceglie almeno per i prossimi giorni di tenersi lontano da Roma: il rientro nella Capitale e’ in agenda per mercoledi’ anche se al momento, dai suoi consiglieri, viene dato molto in forse. Tornare a palazzo Grazioli rappresenta per il Cavaliere il dover rimettere la testa sui problemi interni a Forza Italia. Primo fra tutti l’affaire Denis Verdini.
L’addio del senatore azzurro e ormai ex braccio destro di Berlusconi e’ tornato ad essere dato per imminente. Ci sarebbe anche una data, il 31 luglio, giorno in cui a palazzo Madama la commissione Affari Costituzionali inizia a votare le riforme, provvedimento su cui il senatore azzurro ha da sempre una posizione ben definita e coerente sin dalla nascita del patto del Nazareno. L’ipotesi che un nome di peso come Verdini possa lasciare Fi e con lui una pattuglia di fedelissimi (al Senato il sostegno alla maggioranza non sarebbe irrilevante visti i numeri ballerini), non sembra pero’ preoccupare piu’ di tanto il leader azzurro: non c’e’ nessuna polemica – continua a ripetere ai suoi – io non devo convincere nessuno a rimanere in Forza Italia.
L’input che arriva da Arcore per depotenziare l’effetto mediatico dell’addio del senatore azzurro e’ quello di spostare l’attenzione su altro ed il primo a farlo e’ proprio Berlusconi. Da settembre, fanno sapere i suoi consiglieri, il leader di Forza Italia iniziera’ ad andare in giro per l’Italia. L’intenzione – spiegano – e’ quella di mettere su una campagna ad hoc per convincere le persone che le uniche politiche che possono giovare all’Italia sono quelle del centrodestra.
Quanto a Verdini, c’e’ chi dentro Fi e’ pronto a scommettere che l’addio in realta’ possa ancora essere evitato: prima di settembre c’e’ ancora del tempo… avrebbe detto lo stesso Berlusconi facendo intuire che di fronte alla possibilita’ che il Pd riapra la trattativa sulle riforme, il niet azzurro non e’ poi cosi’ scontato. Anzi, a quel punto i verdiniani verrebbero depotenziati dal voto favorevole di tutta Forza Italia.
Al di la’ delle ipotesi pero’, una cosa e’ certa: l’eventuale nascita dei gruppi di Verdini non avra’ nulla a che vedere con il progetto di Raffaele Fitto. Giovedi’ l’eurodeputato terra’ a battesimo i Conservatori e Riformisti presentando ufficialmente anche il simbolo del partito e contemporaneamente i deputati a lui vicini (una quindicina per ora) lasceranno ufficialmente Fi per passare al gruppo Misto. L’appuntamento poi sara’ anche l’occasione per mettere in chiaro la mission del nuovo soggetto e cioe’ nessun soccorso azzurro, anzi un’opposizione ancora piu’ netta al governo: noi – e’ il refrain di Fitto e dei suoi – e’ quello di costruire l’alternativa a Renzi.
Discussione su questo articolo