Assunzioni di insegnanti (21.112) e presidi (1.213 presidi) ed esame preliminare del provvedimento per avviare la valutazione del nostro sistema di istruzione: ci sara’ anche questo nella lunga scaletta di temi all’ordine del giorno del consiglio dei ministri di domani, il primo dopo la pausa delle ferie estive. Le immissioni in ruolo erano state gia’ annunciate nella prima decade di agosto dallo stesso ministro e ora, ottenuti tutti gli ok necessari, saranno formalizzate con un decreto che le autorizza. Per quanto riguarda gli Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi), invece, ci sara’ probabilmente ancora da aspettare un po’: per il momento non e’ stato ancora ipotizzato un numero preciso di nomine perche’ la questione si intreccia, tra l’altro, con alcuni passaggi previsti dalla Spending review.
Sul fronte della valutazione, e’ da tempo che a viale Trastevere si cerca di mettere in piedi interventi che vadano in questa direzione. Gia’ il ministro Gelmini, nella passata legislatura, aveva avviato una sperimentazione per valutare e conseguentemente premiare scuole e docenti migliori. Ora Francesco Profumo pare intenzionato ad andare fino in fondo varando un sistema di valutazione basato sostanzialmente su ‘tre gambe’: Invalsi, Indire e corpo ispettivo. Lo scopo dell’iniziativa e’ quello di allineare il nostro sistema scolastico con gli altri paesi europei che da tempo dispongono di sistemi di valutazione esterna condivisi e universalmente accettati.
Il provvedimento messo a punto (sette articoli) amplia soprattutto il ruolo dell’Invalsi, cui viene affidato il compito di valutare il rendimento dei ragazzi ma anche quello di ‘definire gli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici’ e di ‘redigere un periodico rapporto sul sistema scolastico e formativo tale da consentire anche una comparazione su base internazionale’.
I sindacati, su questo provvedimento, si aspettano e chiedono un ampio confronto. ‘Pur con aspetti da approfondire, l’impianto del regolamento che ci è stato presentato – afferma il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima – ci sembra apprezzabile: per la prima volta si parla di valutazione senza tirare in ballo premi e sanzioni, il percorso valutativo è chiaramente delineato, muovendo dall’autovalutazione per approdare alla rendicontazione sociale’. Secondo Scrima sarebbe ‘pretestuoso’ alzare un fuoco di sbarramento contro un provvedimento davanti al quale si stende l’intero percorso di acquisizione dei pareri prima della seconda e definitiva lettura. ‘Un percorso nel quale l’apertura al confronto e la capacità di ascolto – dice il leader della Cisl scuola – sono doverose’.
Sulla stessa linea il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna. ‘E’ un’ipotesi di lavoro che apre una discussione e consente di apportare modifiche, in particolare – osserva il sindacalista – sul ruolo degli insegnanti che devono diventare a nostro parere referenti e interfaccia dell’intero sistema di valutazione. C’e’ un ritardo rispetto agli altri Paesi che va colmato. Questo e’ un buon inizio. Certo nel tempo – conclude Di Menna – occorrera’ metterci piu’ soldi’.
Piu’ critica la Flc-Cgil: ‘Chiediamo che ci sia – afferma il segretario generale, Mimmo Pantaleo – un confronto di merito che coinvolga, sindacati, docenti, l’intero mondo della scuola. Ancora una volta, invece, tutto e’ stato fatto in maniera autoreferenziale e calato dall’alto. Inoltre, si ripropone l’idea che la valutazione coincida con l’Invalsi mentre noi riteniamo che non possa limitarsi al giudizio di un soggetto esterno’.
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