Ci sono le prime denunce per cinque sciacalli trovati nelle zone terremotate dell’Emilia. Li hanno fermati i carabinieri nei controlli predisposti per evitare il fenomeno. Sono cinque italiani, tra i 17 e i 31 anni, bloccati vicino a una gioielleria di Mirandola, nella zona del sisma, dopo che due di loro avevano tentato di vendere due anelli d’oro di dubbia provenienza. Nell’auto su cui viaggiavano, una Polo, i militari hanno trovato un attrezzo da scasso, probabilmente usato per entrare nelle case deserte.
Ma se per la prima volta e’ stato fermato qualcuno che rubava, l’allerta (dopo che erano stati segnalati diversi casi sospetti) era gia’ scattata nei giorni scorsi. Per esempio, nel Ferrarese era stata segnalata un’auto che girando per i paesi flagellati invitava la gente ad uscire di casa annunciando ‘scosse imminenti’. L’invito era anche girato sui social network. Tutto ovviamente falso, aveva spiegato la questura: opera di ladri, e finalizzata a depredare le abitazioni.
Per questo il questore di Ferrara, Luigi Mauriello, ha deciso fin da subito di mettere in campo 80 persone per evitare le razzie nelle case abbandonate. Era stato lui poi a raccontare delle segnalazioni di persone che si spacciavano per addetti della protezione civile e che invitavano le persone ad abbandonare casa. Qualcuno aveva perfino ricevuto sms che millantavano imminenti nuove scosse. D’altro canto, di persone non autorizzate in divisa da volontari che si erano presentati in varie case del Modenese (per segnalare l’arrivo del terremoto e intimare alle persone di lasciare casa) aveva parlato anche Andrea Avazzuti, presidente dell’associazione volontari Croce Blu S.Prospero.
Ma non ci sono solo gli sciacalli che razziano le case. Esistono anche ladri che depredano chiese e dimore storiche sventrate dal sisma. Per prevenire (ma anche reprimere i furti di opere d’arte) i carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale hanno messo subito in campo pattuglie in borghese che monitorano, soprattutto di notte, gli edifici piu’ a rischio. I ‘predoni’ d’arte rischiano l’arresto per furto doppiamente aggravato: dal valore dell’opera trafugata, e dal fatto che si trova esposta ai furti per motivi emergenziali. Al momento nessun arresto pero’, anche perche’ va di pari passo la messa in sicurezza dei pezzi piu’ pregiati. Oggi e’ stato il turno dell’oratorio di San Carlo, perla della frazione di San’Agostino nel Ferrarese.
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