Il capogruppo al Senato del Pdl Renato Schifani, in una intervista al Corriere della Sera, sulla possibilità che Berlusconi si dimetta prima del voto in aula in Senato, dichiara: “Credo che il senatore Berlusconi abbia diritto di difendersi in Parlamento e far valere le sue giuste ragioni contro la decadenza dal seggio. Ha diritto di chiedere la non retroattività della norma prevista dalla legge Severino e il rispetto delle norme europee. Perché dovrebbe arrendersi prima? Certo, la valutazione finale sarà personale…".
Sulla rinascita di Forza Italia sancita dal videomessaggio del Cavaliere sottolinea: "Innanzitutto ci sarà Berlusconi, che continuerà a fare politica. Sarà lui a valutare il nuovo assetto, come sempre. Poi la struttura sarà delineata di comune intesa, in piena serenità. Non posso non immaginare un ruolo di rilievo per Angelino Alfano. E posso rassicurare i nostri elettori: nessun trauma, la classe dirigente sarà valorizzata in base a storie personali e capacità".
Con quali modalità potrà avvenire la successione di Berlusconi? "Per ora, l’argomento non è all’ordine del giorno. La sua presidenza garantisce la continuità. Quando sarà il momento faremo consultazioni interne, della classe dirigente, dei parlamentari. O faremo le primarie. O ci sarà una scelta condivisa che non avrà bisogno di consultazioni della base. Si vedrà", "la famiglia Berlusconi è molto unita e compatta. Dimostra in questo momento grande dignità. Farà le sue scelte in autonomia e nell’intimità". E spiega il senso del passaggio del videomessaggio di Berlusconi quando invita gli italiani a "fare qualcosa di forte": "Significa che i cittadini devono essere protagonisti della politica. Un invito a controllare più da vicino la spesa pubblica, a fare i ‘censori’ della Pubblica amministrazione. Stiamo studiando come utilizzare la Rete nel rapporto fra eletti ed elettori".
Vedremo Berlusconi ai servizi sociali? "La scelta sarà solo sua. Da militante di Forza Italia mi auguro che scelga i servizi sociali perché avrebbe così maggiore agibilità per la causa politica. Resta però una profonda amarezza, ma sono certo che un grande uomo e statista come Berlusconi saprà fare ancora una volta di un problema una opportunità per gli altri".
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