"Alla luce delle accuse di forzatura in merito all’elezione del nuovo capogruppo di Scelta civica non posso esimermi dal ribadire che quanto verificatosi oggi è stato attuazione di precise regole democratiche interne al gruppo a cui forse alcuni colleghi ‘neomontiani’ non sono stati mai abituati". Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio, senatore di Scelta Civica, dopo l’elezione di Lucio Romano come nuovo capogruppo a Palazzo Madama.
"Lo ripeto ancora una volta – continua – i colleghi avevano in testa un’idea di partito basata su gruppi oligarchici e padroncini, qualcosa di ben distante da un partito espressione democratica di tutte le posizioni costituenti dello stesso". "Pertanto la scelta di eleggere un capogruppo in maniera perfettamente democratica non credo possa essere accostata alla volontà di frattura da parte nostra – prosegue Di Biagio – anche perché le premesse per una ipotetica frattura le ha create qualcun altro, quando ha deciso di sbarrare la strada ad ogni ipotesi di dialogo democratico imponendo scelte con condizionamenti sempre unilaterali. In questa prospettiva si conferma la posizione antidemocratica di quei colleghi che hanno invitato a rimandare l’elezione a dopo la fantomatica Assemblea del 15 ben considerando che quella non sarà la sede di un gruppo unitario ma un’azzardata assemblea di cooptati. Appare chiaro che la frattura oggi l’ha creata chi si è astenuto abbandonando l’aula, rifiutandosi platealmente di accettare la scelta operata dalla maggioranza del gruppo".
Di Biagio conclude: "Se in questo modo i colleghi intendono seguire il percorso magistralmente delineato da Andrea Romano, che in questi giorni sembra che sia lui a decidere sempre e comunque chi rappresenta cosa, non posso che augurare loro una buona fortuna!".
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