Sulla tv Usa spopola da qualche stagione la sitcom "Modern Family": patriarca bianco, moglie colombiana giovane con figlio teenager, due figli di cui uno gay che col partner ha adottato una bimba vietnamita. Una "Modern Family" in carne ed ossa e’ quella che Bill de Blasio, l’italo-americano eletto ieri sindaco di New York, ha portato in scena a Brooklyn dopo la vittoria sul repubblicano Joe Lotha. Nel cast, la moglie nera Charline McCray, alle spalle un passato da lesbica, e i figli Chiara e Dante, dai capelli afro, i cui nomi affondano consapevolmente nel medioevo italiano.
Una "Modern Family" quello del politico di carriera che al liceo era soprannominato "Senator Provolone": una famiglia simbolo di dove sta andando l’America che nel 2008 ha eletto – e nel 2012 ha riconfermato – il suo primo presidente figlio di un africano e di una bianca del Kansas, Barack Obama. La relazione tra Bill e Charline faceva sensazione perfino sulle strade multietniche di New York quando, ai primi anni Novanta, i due che si erano conosciuti negli uffici del sindaco David Dinkins avevano cominciato a frequentarsi. Saltiamo una generazione: questa stessa unione, sbandierata nello spot di Dante con la pettinatura afro, ha contribuito a spingere de Blasio alla vittoria facendo della sua famiglia uno dei piu’ influenti clan interrazziali degli Usa. "E’ giusto dire che rappresentiamo qualcosa che nella nostra societa’ sta cambiando", ha ammesso il 52enne neo-inquilino di City Hall a sua volta protagonista di una migrazione etnica quando ha cancellato le tracce del padre tedesco (morto suicida dopo una battaglia contro cancro e alcol) per approdare nelle braccia della famiglia materna originaria di Sant’Agata dei Goti.
Il neo sindaco, un liberal e un professionista della politica che parla italiano con l’accento del Sud, ha usato Charline e i figli come scudo per affermare di non essere "un uomo bianco noioso", come ha detto Chiara durante la campagna elettorale. Cinque anni fa a Chicago un’altra "modern family" era salita alla ribalta della politica nazionale: un passo inimmaginabile venti anni prima. Charline nella notte della vittoria ha parlato di Bill come Michelle parlava di Barack Obama. E tuttavia l’affondo fatto dai de Blasio nel tortuso cammino dell’America delle mille razze e’ ancora piu’ clamoroso. Se e’ vero che negli Usa i matrimoni misti sono in crescita – il 15 per cento di tutte le unioni del 2010, oltre il doppio che nel 1980 – le nozze tra coppie bianco-nere sono ancora rare: il tre per cento soltanto a New York. A 46 anni dalla sentenza della Corte Suprema che nel 1967 aboli’ il bando dei matrimoni tra bianchi e neri esistono ancora barriere. "La razza – ha commentato Michael Rosenfeld, sociologo a Stanford – e’ ancora la piu’ grande divisione nel mercato del matrimonio, piu’ forte della religione, dello stato sociale e del livello di istruzione".
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