Sarah Tressler è una giornalista americana che lo scorso marzo ha perso il proprio lavoro: i suoi capi l’hanno licenziata una volta scoperto che, finito il suo turno in redazione, si recava in un locale notturno per lavorare come spogliarellista. Che c’è di male, vi chiederete voi? Nulla, a nostro parere. Fatto sta che Sarah ha raccontato di essere stata licenziata perché, al momento dell’assunzione, non aveva menzionato la sua seconda professione. Ma lei lavorava nel locale notturno perché piena di debiti: doveva pagare 100 mila dollari di debito contratto per mantenersi durante gli studi. E i soldi non si trovano mica sugli alberi. ‘Credo sia importante che una ragazza che e’ stata una ballerina non debba temere per tutta la vita di essere licenziata per questa ragione’, ha detto.
La giornalista americana, 30 anni, non è certo rimasta con le mani in mano: ha presentato una causa contro il licenziamento per riottenere il suo posto di lavoro ed ha anche annunciato uno ‘stripping tour’ attraverso gli States per denunciare ‘la discriminazione’ subita. Ha certamente capito che, nel bene o nel male, il fatto di essere stata rimossa dal suo posto di lavoro perché svolgeva il mestiere di stripper, le sta anche facendo un bel po’ di pubblicità. E lei di comunicazione se ne intende: master in giornalismo alla New York University, e’ anche docente di giornalismo all’Universita’ di Houston, in Texas.
Per “cavalcare l’onda”, Sarah Tressler ha anche aperto di recente un blog, ‘Diario di una spogliarellista arrabbiata’, in cui si definisce giornalista-spogliarellista.
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