Il governatore ligure Giovanni Toti boccia lo sciopero di tre giorni proposto dal leghista Salvini e ne spiega le ragioni in un’intervista a Libero. Secondo il forzista "l’iniziativa della Lega è legittima, ma bloccare il Paese non è il massimo" poiché non pensa che "una serrata o uno sciopero trovi il favore di imprese, commercianti e artigiani".
Non manca un accenno polemico all’iniziativa della Lega, definita solitaria: "Sarebbe bello costruire un centrodestra unito che organizzi un’alternativa al governo Renzi, non solo attraverso manifestazioni di piazza", aggiunge Toti, secondo il quale "dovremmo sederci a un tavolo di coordinamento con Lega, Fratelli d’Italia e parte dei centristi cattolici per far partire un’alleanza coesa, con una linea precisa e delle regole condivise".
Sul tema dell’immigrazione e sul botta e risposta tra il Monsignor Galantino e Salvini, Toti nota che "di sicuro Galantino non ha usato la solita sobrietà tipica degli uomini di Chiesa e Salvini ha fatto bene a replicare", ma a suo avviso la soluzione sta nel creare "un blocco navale, affondare i barconi degli scafisti": "L’Italia – conclude Toti a Libero – deve farsi subito promotrice di una politica internazionale sulle coste della Libia".
La protesta anti-governo di Matteo Salvini trova invece l’appoggio dell’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che, intervistata da Repubblica, definisce "legittimo organizzare delle manifestazioni contro il governo". "Se Salvini vuole accanto a sé Forza Italia – continua – dovrà prima chiedercelo".
"Ci sono tutte le motivazioni per scendere in piazza contro questo esecutivo di centrosinistra – spiega la Gelmini – che sta registrando un fallimento dietro l’altro, dalle tasse alle pensioni", ricordando che Forza Italia "ha governato e governa nelle regioni e nei comuni con la Lega. E siamo abituati a ricercare soluzioni. La nostra ricetta dunque è quella di lavorare sui contenuti".
Gelmini entra poi nel dettaglio: "E’ necessario riformare il Jobs Act, ridurre il costo del lavoro, rendere stabile la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato. E poi bisogna ridurre la tassazione. In particolare, sulle imprese e sul mercato immobiliare". Di qui l’apertura al dialogo con il leader del Carroccio: "Salvini ha il merito di avere conquistato una fetta di elettorato molto ampio, ma da solo senza Forza Italia non va da nessuna parte".
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