Lunga fila davanti alla Sala Gialla del Salone del Libro di Torino per l’incontro con Luis Sepulveda. E sono tanti i fan dello scrittore cileno rimasti purtroppo fuori. ‘Con l’Italia – dice l’autore de ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’ – ho un rapporto molto speciale. Sono fortunato ad essere amato da un numero cosi’ grande di lettori. Un libro e’ un oggetto meraviglioso, e’ un ospite quando arriva in una casa e sono orgoglioso che i miei libri siano ospitati in tante case italiane’.
‘Tutti i racconti’ e’ l’ultimo suo libro pubblicato da Guanda, che domani festeggia 80 anni con tre suoi autori di punta come Sepulveda, Javier Cercas e Almudena Grandes. ‘Con il racconto sento una sorta di collegamento speciale che viene da lontano. La grande sfida di uno scrittore e’ proprio il racconto che, come diceva Cesare Pavese, ha la stessa naturalita’ del respiro. Non si pensa per respirare e cosi’ e’ per le storie brevi che stanno nella prima frase o parola’ spiega Sepulveda fra gli applausi del pubblico. E Bruno Arpia, come dice lo stesso Sepulveda, lo dice bene nella sua prefazione a ‘Tutti i racconti’, di cui e’ il curatore. ”Dopo aver buttato via moltissimi racconti che mi sembravano scritti da un secondo Cortazar, meno bravo di lui, mi decisi a raccoglierne alcuni in un libro’ mi disse Sepulveda una sera a Gijon’ ricorda Arpaia secondo il quale e’ forse proprio nel racconto che Sepulveda da’ il meglio di se.
Dalla Patagonia al Nicaragua, da Amburgo al Cile a Parigi ci si muove con questo libro in uno scenario che ripercorre l’evoluzione dello scrittore cileno che da anni vive in Spagna, nelle Asturie. ‘Amavo Julio Cortazar. Ricordo quando mi disse ‘non permettere che ti chiamino giovane promessa” racconta Sepulveda ricostruendo avventure, aneddoti, storie della sua vita come quella della prima bellissima ragazza di cui si innamoro’ a 14 anni, quando era un giovane promettente calciatore a Santiago del Cile, e per lei abbandono’ il pallone per la poesia. ‘Sono arrivato alla letteratura dalla poesia e alla poesia in maniera particolare quando una ragazza bellissima a cui regalai per il compleanno una foto della squadra cilena di calcio mi disse: ‘non mi piace il calcio. Mi piace la poesia”.
Sepulveda parla anche della scrittura: ‘Quando uno scrive e’ un piccolo Dio, decide la morte e la vita dei personaggi, determina tutto e quando arriva il momento finale e’ l’addio definitivo. Per me e’ sempre difficile questo punto finale’. Infine, parlando dell’amicizia lo scrittore suggerisce la lettura di un libro in uscita per Guanda: ‘e’ il nuovo romanzo di Mario Delgado Aparain con cui ho scritto ‘I peggiori racconti dei fratelli Grim’. E’ uno scrittore che amo e ammiro. Vi piacera”. E poi viene preso d’assalto dai fan e si concede al firma-copie di ‘Tutti i racconti’.
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