"L’applicazione delle misure sanzionatorie" contro la Russia, per la vicenda ucraina, "deve essere accompagnata da un dialogo politico e diplomatico costruttivo e coerente con l’orientamento degli altri Paesi dell’Unione europea. Il governo italiano è fortemente convinto che una Russia recuperata ai valori che ispirano la convivenza fra Paesi democratici e a una interlocuzione propositiva anche su dossier dell’attualità internazionale diversi dall’Ucraina possa costituire condizione di relazioni più solide e di rinnovati rapporti economici e commerciali. Il governo italiano pertanto non ha mai abbandonato, anche in costanza di sanzioni, i canali di dialogo con Mosca". Lo ha detto, rispondendo a un’interrogazione in commissione Esteri alla Camera del Movimento 5 stelle, il sottosegretario Mario Giro.
"Non sono mancati – ha ricordato infatti l’esponente del governo – gli incontri a livello politico (ricordo – solo per citare le più recenti – la missione a Mosca del presidente del Consiglio lo scorso 5 marzo e la partecipazione del ministro Gentiloni al 70esimo anniversario del Giorno della vittoria a Mosca il 9 maggio). Hanno continuato ad avere luogo anche gli incontri a livello tecnico, non ritenendo corretto abbandonare sentieri di cooperazione in settori non controversi o non coperti da sanzioni e comunque per esplorare forme innovative di partenariato compatibili con le limitazioni vigenti".
L’interrogazione M5s fa riferimento, in particolar modo, alla sospensione della Russia dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Così Giro: "Va sottolineato come nella sessione di aprile 2015, il dibattito sulla revisione delle sanzioni alla Russia è stato in realtà dedicato prevalentemente alla situazione in Ucraina. Si è infatti ritenuto che Mosca non avesse ancora soddisfatto le condizioni, poste dallo stesso Consiglio alla Russia, per una revisione della misura restrittiva in questione. Anche in quella sede, si è riconosciuto che la soluzione della crisi ucraina passa non soltanto attraverso la tregua e la stabilizzazione, ma soprattutto attraverso riforme strutturali interne al Paese, che ne risanino l’economia e ne ridisegnino la veste politico-istituzionale".
"Il governo – ha aggiunto ancora Giro – ritiene necessario che non debbano venire meno pressioni su Mosca, affinché possano presto essere ricostituite le condizioni per un pieno recupero in tutte le articolazioni dell’organizzazione, ivi inclusa la componente parlamentare. Rispetto alle sanzioni economiche, di cui il prossimo Consiglio europeo sarà investito rispetto alla loro proroga, il governo italiano condivide l’approccio deciso in occasione del Consiglio europeo del 19-20 marzo, che ha creato un legame sostanziale fra misure restrittive ed attuazione degli Accordi di Minsk".
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