Le comunali di Roma stanno rivelando tutta la fragilità del centrodestra italiano. "Bertolaso dice che non gli interessa Salvini, lui non interessa a noi, chiuso". Lo ha detto il leader della Lega Nord ai microfoni di Radio Padania. "Nel week end – ha commentato Matteo Salvini a proposito delle affermazioni critiche di Silvio Berlusconi nel weekend alle gazebarie – ho letto un po’ di tutto su di me, che sono un pappone, un ragazzotto, ma io non sto a rispondere a polemiche di questo livello. Mi occupo di cose più importanti, del mondo che cambia”. E di Berlusconi che ormai, secondo Salvini, rappresenta il passato.
Nella capitale d’Italia è bordello centrodestra. La situazione è davvero drastica, più ingarbugliata che mai. “Chi ci capisce è bravo”, commenta Renato Brunetta. Già. Perché il caos è totale.
I FATTI Proprio il capogruppo azzurro alla Camera ci aiuta a ricordare i fatti che hanno portato alla situazione attuale. Il 4 marzo Berlusconi annuncia: "19-20 marzo gazebo per parere su Bertolaso". Salvini il 5 marzo: se i romani "sceglieranno Bertolaso bene, se no seguiremo altre vie". Meloni a stretto giro: "ok gazebo ma si facciano subito, tra una settimana". Le così ribattezzate "gazebarie" si terranno dunque il 12 e 13 marzo. Il 7 marzo la presidente di Fratelli d’Italia sostiene: "ok Bertolaso, a dispetto di altri io mantengo la parola". Il 9 marzo il leader della Lega: "se vince ‘no’ a Bertolaso tocca alla Meloni". Il 10 marzo Noi con Salvini si sfila: "Non ci sono le condizioni per le gazebarie". Il resto è storia recente.
Alla consultazione di sabato e domenica partecipano tra 45-48mila romani, che al 96,7% dicono ‘sì’ alla candidatura di Bertolaso. Nella serata di domenica, Meloni, ore 19.43: "Chiedo un incontro risolutivo a Berlusconi e Salvini. Metto a disposizione mia candidatura". Salvini, ore 20.06: "no a Bertolaso, sostegno a Meloni se in campo". Con la situazione completamente ribaltata.
LE POLEMICHE Silvio Berlusconi guarda dritto davanti a sé, sicuro com’è della candidatura di Bertolaso. Il Cavaliere lo scorso sabato ha detto "la Lega a Roma è all’1,4%", quindi Forza Italia può anche correre da sola per la poltrona del Campidoglio: “andiamo avanti a vinciamo”. Finirà così? Bertolaso intanto lancia un messaggio a Giorgia Meloni: “Faccia la mamma”, si è lasciato sfuggire. E giù polemiche a non finire, ancora e ancora, con le scuse dell’ex capo della Protezione civile che non sono servite a nulla e la frizione tra i diversi partiti in campo sempre più forte. Francesco Storace trova il tempo per l’ironia e su Twitter cinguetta: “Tre milioni di presenze nei primi 100 giorni del Giubileo, 30000 al giorno, come ai gazebo. Male che va, Bertolaso Papa”.
A questo punto la soluzione appare soltanto un passo indietro da parte di Guido Bertolaso o di Giorgia Meloni. Altrimenti? Il centrodestra diviso alle elezioni, spaccato di fronte ai romani. Un’ipotesi possibile? Chissà. Certo sarebbe da folli. Da idioti, persino.
A più osservatori non sfugge che quanto sta accadendo a Roma sembra essere la prova di quanto potrebbe accadere alle prossime elezioni politiche, quando sarà. Giochi di potere, muscoli pompati bene in vista. Berlusconi il passato, Salvini (con Meloni) il futuro. Ma Silvio è duro come il marmo. Rottamazione in corso… o no?
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