E’ iniziato poco prima delle 11 la riunione dei 35 “saggi”, nominati dal governo, che compongono la Commissione di esperti che ha il compito di aiutare il percorso di riforme istituzionali. Oltre al ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, presente al tavolo dei lavori anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Previsto l’arrivo anche del vicepremier, Angelino Alfano. C’è anche Dario Franceschini, ministro per i rapporti con il Parlamento.
Alla riunione partecipano anche i componenti delle Commissioni affari costituzionali di Camera e Senato. Un incontro per fare il punto tra le due ‘parti’, quella politica e quella degli esperti, per avviare l’iter delle riforme costituzionali. Un’occasione da non perdere, sottolinea Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato: “Stavolta dobbiamo riuscirci. Non c’e’ nessun piano B”. Quanto al contributo degli esperti, Finocchiaro aggiunge: “Sara’ fondamentale il loro contributo ma la scelta sara’ politica”.
Arrivando all’incontro, Quaglieriello ha affermato: "Bisogna prendere una decisione politica entro quattro mesi, se non c’e’, vuol dire che la maionese non ha preso e ne prenderemo atto".
Nel suo intervento durante la riunione, Quaglieriello – secondo quanto anticipato alla stampa – ha detto, fra l’altro: “Non e’ l’ennesima inaugurazione, perche’ si e’ consapevoli che c’e’ la speranza di uscire dal tunnel piu’ forti di come siamo entrati; ma questo passa anche e soprattutto dalla capacita’ di dotare il Paese di istituzioni forti ed efficienti. La stessa capacita’ di interlocuzione e di incidenza sulle strategie politiche ed economiche definite in sede europea e’ direttamente condizionata dall’esistenza di un assetto istituzionale coerente ed efficace, in grado di assicurare trasparenza e capacita’ decisionale: un assetto che produca istituzioni autorevoli riconosciute come tali”.
Il tempo a disposizione della Commissione di esperti non è infinito, ma "limitato", ha spiegato il ministro delle Riforme, "perche’ la relazione finale dovra’ essere pronta per il 15 ottobre e poi trasmessa al Parlamento. Dobbiamo faccela, come ha detto Napolitano, senza proroghe". WSi tratta di fare si’ che il percorso possa compiersi con una libera determinazione oltre ai tempi certi e ragionevoli, per evitare che ancora una volta sopraggiunga qualche evento che impedisca di arrivare in porto. Si puo’ anche sostenere – ha aggiunto il ministro – che niente debba cambiare, ma allora lo si deve fare a viso aperto, nelle sedi della deliberazione politica, assumendosene fino in fondo le responsabilità".
La commissione di esperti sulle riforme non dovra’ "produrre un articolato normativo, ma una relazione che evidenzi le criticita’ dell’assetto attuale, individui delle possibili ipotesi di riforma, ne evidenzi le implicazioni in termini di vantaggi ed eventuali svantaggi". L’obiettivo, ha sottolinea Quagliariello, è "elaborare una relazione che possa agevolare il percorso parlamentare delle riforme".
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