Matteo Renzi a margine della Conferenza Onu per il finanziamento allo Sviluppo, ad Addis Abeba, parla anche di immigrazione. Il premier ricorda che "il 91% degli immigrati vengono dalla Libia". Anzi, "partono dalla Libia ma vengono da Eritrea" e altri paesi di quest’area. Ecco perche’ "c’e’ bisogno di investire" qui, in Africa, alla radice dei problemi, per far sì che "terrorismo e immigrazione" siano "gestiti in modo diverso dal passato".
"Abbiamo fatto grandi investimenti, ma vogliamo fare anche un investimento di natura politica" perche’ "da qui si combatte il terrorismo, il male numero uno del nostro tempo". Da qui occorre aiutare "i governi che combattono il terrorismo e rimuovere alla radice il problema".
Numerosi incontri bilaterali per il premier Renzi a margine della conferenza Onu ad Addis Abeba. Renzi ha incontrato tra gli altri il presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf e il primo ministro dello Swaziland Barnabas Sibusiso Dlamini.
Secondo Renzi il continente africano è "il simbolo della nuova sfida dello sviluppo globale", ma anche "delle potenzialita’ che questa sfida offre: e’ possibile trasformare queste potenzialità in realtà". Per il capo del governo italiano "l’Italia e’ un ponte tra l’Europa e l’Africa, migliaia di migranti arrivano ogni giorno in Italia dall’Africa e noi li assistiamo e diamo loro opportunità. Tuttavia la vera sfida per noi non e’ salvare vite umane, ma creare lavoro e nuove prospettive di speranza qui". Questa gente, ha proseguito il premier, "scappa dalla poverta’, dalla guerra e dalle persecuzioni, in cerca di un futuro migliore. C’e’ bisogno di rafforzare la nostra cooperazione, dobbiamo investire in Africa non solo con le grandi compagnie ma anche con le piccole e medie imprese, di cui l’Italia e’ ricca".
"L’Europa non puo’ essere solo la casa dei numeri e delle regole, ma un luogo dinamico e innovativo, cosi’ potremo essere piu’ forti sugli scenari internazionali. A chi dice che l’Italia deve fare di piu’ per fare risolvere i problemi a casa loro, dico che la politica estera italiana va in questa direzione".
"Il settore dove possiamo dare aiuto – ha aggiunto – e’ quello dell’investimento privato, non solo perche’ abbiamo un vasto tessuto di Pmi, ma anche con una banca internazionale di promozione, un progetto che presentero’ qui con la Cdp, che puo’ fare tanto. Sono venuto qui anche per dare un sostegno nuovo per creare le condizioni di base per il progresso. Dobbiamo combattere la poverta’ ma investire per dare speranza alle nuove generazioni”.
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