Nel caldo della giornata di Ferragosto, durante le vacanze estive, la notizia giunge come una doccia fredda per H.E. e suo marito, lei cittadina romena, lui cittadino italiano, sposati da oramai un decennio. Il telefono squilla: dalla Romania una persona la informa che una conoscente romena di appena 22 anni, B.A., e’ vittima delle angherie e delle percosse del suo ex compagno, anch’egli cittadino romeno, che da due settimane la costringe a vivere sequestrata in casa, privandola di cellulare e documenti, sotto costanti minacce e violenze per evitare che possa dare l’allarme ai vicini. Botte, prevaricazioni e privazioni della liberta’ personale causate dall’incapacita’ di accettare la conclusione della loro relazione sentimentale. H.E., accompagnata dal marito, si reca presso la stazione Carabinieri di Corvara in Badia (Bolzano), dove si trova in villeggiatura, per denunciare quanto ha appreso. Sa solo che l’abitazione dove la ragazza e’ segregata si trova a Roma.
Immediati gli accertamenti incrociati da parte dei militari, che localizzano l’abitazione nella Capitale. I militari della stazione Carabinieri Tor Sapienza, dopo un lungo appostamento, intervengono mentre il romeno scende le scale. E’ la parola fine agli abusi del carceriere K.A.A., trentunenne e pregiudicato. Alla vista dei militari la vittima, B.A., si presenta con numerose ecchimosi sul corpo, segno evidente dei maltrattamenti.
Trasportata presso l’ospedale Pertini, viene medicata e dimessa con 7 giorni di prognosi. Poi in caserma, dove in un’atmosfera tranquilla e sentendosi finalmente libera, racconta i dettagli della brutta esperienza, durata circa due settimane, e terminata grazie all’interessamento dell’amica e al tempestivo intervento dei Carabinieri. Arrestato e condotto presso la casa circondariale Regina Coeli, il carceriere dovra’ rispondere di sequestro di persona e maltrattamenti.
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