Non accenna a rientrare la diatriba tra "lealisti" e "innovatori" all’interno del Pdl. "Nello scontro che resta frontale, e che coinvolge anche i ministri scesi ieri in campo per frenare le critiche durissime dei falchi, l’ultima parola spettera’ sempre piu’ a Berlusconi – scrive il Corriere della Sera -. Sul tavolo, sempre le stesse questioni: come tenere unito un Pdl ormai spaccato – almeno – in due. E come conciliare la difesa dell’ex premier che passa anche per l’ipotesi di uscita dalla maggioranza (idea che Berlusconi continua ad accarezzare e che i falchi auspicano) con il sostegno al governo giudicato imprescindibile da Alfano e dai suoi ‘innovatori’. Decisivi saranno i prossimi passaggi, che dovrebbero avere questa tempistica: il Consiglio Nazionale anticipato a metà novembre (e’ la richiesta perentoria dei ‘lealisti’), la scelta su quale atteggiamento tenere sulla legge di Stabilità, che sarà votata entro novembre al Senato, e infine il voto sulla decadenza. E si capisce che l’intenzione dei ‘lealisti’ e’ quella di consegnare il partito al piu’ presto nelle mani di Berlusconi. Subito dopo, partirebbe l’assalto sulla legge di Stabilità. E a quel punto la rottura potrebbe avvenire anche prima del voto sulla decadenza. Scenari, allo stato. Che però preoccupano molto gli ‘innovatori’. Temi che saranno il cuore del nuovo incontro tra Berlusconi e Alfano, in un faccia a faccia in cui nessuno dei due vorrebbe arrivare alle estreme conseguenze. Quello che chiede Alfano" e’ di fatto "la possibilità di avere voce in capitolo per la metà sulle candidature della prossima Forza Italia. Quanto arriverà a concedere il Cavaliere in cambio dell’unita’ in Fi, e’ il vero nodo ancora tutto da sciogliere".
Doppia intervista su La Stampa a Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Il primo vede "un meccanismo di leadership duale con Berlusconi e Alfano”. Quanto a Gasparri, che si e’ ritagliato un ruolo di mediatore tra le due correnti, "che abbiamo un problema lo sappiamo tutti ma Berlusconi viene sempre dato per spacciato, poi ha dimostrato di avere grandi capacita’ di recupero. Il bipolarismo rimane in piedi grazie a lui, non certo grazie agli esperimenti fallimentari di chi ha cercato di spezzare il centrodestra, dei moderati educati. C’e’ il voto di protesta che viene intercettato da Grillo, ma e’ solo un dato di rottura perche’ c’e’ una forte crisi politica ed economica. Berlusconi sara’ ancora la nostra guida politica, poi quando arrivera’ il momento parleremo del candidato alla premiership".
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