Silvio Berlusconi non lascia Palazzo Grazioli. Per lui sono ore difficilissime, di grande attesa. La sentenza definitiva sul caso Mediaset arriverà nelle prossime ore (probabilmente nel tardo pomeriggio di giovedì 1 agosto), e il Cavaliere nel suo quartier generale romano ha voluto vedere solo la famiglia e i suoi più stretti collaboratori.
Come finirà la telenovela Berlusconi? Daniela Santanchè è netta: “La storia di questi ultimi 20 anni fa pensare a una condanna”. La pasionaria del PdL racconta: “Berlusconi vive questa attesa con angoscia e preoccupazione anche per quello che gli hanno detto i suoi avvocati e per quello che lui stesso sa, ovvero che se si fosse trattato di un normale cittadino sarebbe stato sicuramente assolto”. Secondo Santanchè, “una condanna sarebbe una mutilazione della democrazia”.
Per dimostrare vicinanza e affetto al proprio leader, Santanchè ha invitato il popolo azzurro ad essere presente davanti a Palazzo Grazioli, giovedì 1 agosto alle ore 17. "Il nostro partito è come una famiglia e domani saremo sotto Palazzo Grazioli dalle ore 17.00 per il nostro Presidente Berlusconi. Vi aspetto", cinguetta la berlusconiana doc su Twitter.
Anche Simone Furlan, leader dell’ ‘Esercito di Silvio’ chiama "tutti a raccolta domani alle 17 a Roma davanti a palazzo Grazioli, per manifestare vicinanza e solidarietà al presidente Berlusconi. Abbiamo voluto rispettare fino in fondo la linea di grande responsabilità e pacificazione assunta dal Presidente Berlusconi, non organizzando azioni che avrebbero potuto creare tensioni durante l’udienza della Cassazione”. Ma ora “è il momento di far capire che nessuno può toccare il presidente Berlusconi senza che il suo Esercito si attivi".
Tuttavia, queste notizie vengono smentite da Denis Verdini, Coordinatore PdL, che in una nota spiega: “Da giorni siamo letteralmente inondati da testimonianze spontanee di vicinanza, affetto e solidarieta’ verso il Presidente Berlusconi. In tutta Italia, erano e sono in preparazione manifestazioni, iniziative spontanee, atti di mobilitazione politica e insieme affettiva verso il Presidente. Ma da giorni, e anche oggi, ci siamo assunti la responsabilità di fermare tutti. Nulla deve avvenire in un momento tanto delicato per il Paese. Pertanto, la notizia di una manifestazione davanti a palazzo Grazioli è destituita di fondamento".
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