Continua il dibattito all’interno del Pd, fra ciò che è stato e fra il nuovo rappresentato da Matteo Renzi e la sua squadra. Secondo Guglielmo Epifani, ex segretario del Partito Democratico, “bisogna riconoscere al partito un’autonomia che in questi mesi è stata sacrificata al lavoro del governo", "la vocazione maggioritaria dopo averla conquistata va gestita". "Un partito che raccoglie così tanti voti non può che essere un luogo plurale", "al Pd con quell’enorme serbatoio di consensi, tocca dimostrare di poter essere qualcosa di diverso".
Epifani, intervistato da La Stampa, aggiunge che "avere un partito plurale non è un orpello, semmai una opportunità". Sul rischio di una paralisi di gestione a fronte di più anime all’interno del Pd, Epifani dice: "Non mi pare che in questa fase manchino le decisioni. Manca una sede in cui discutere, ascoltare le posizioni di tutti e dopo, ma solo dopo, decidere".
Interviene nel dibattito anche Gianni Cuperlo, leader della Sinistra dem, che intervistato da La Repubblica avverte: "Se vogliamo che le riforme non somiglino ad uno scatolone dell’Ikea bisogna osare". Cuperlo risponde all’appello di Renzi per l’unità del partito: "Sì a condizione che ci sia un patto esplicito per costruire un partito che ancora non c’è e volere una comunità".
La critica di Cuperlo all’attuale Pd: "Colpisce la difficoltà a mobilitare le persone. L’idea che si possa governare togliendo ossigeno ad una partecipazione attiva a me pare non funzioni", "attenzione ad un partito ridotto a macchina elettorale al servizio dei singoli". L’ex presidente del Pd aggiunge che "il governo ha fatto cose buone" ma le paragona ad un mobile dell’Ikea: "Porti a casa un mobile smontato e devi montarlo", "nell’elenco di quelle riforme molti vedono ancora la scatola imballata e a quelli non puoi dire ‘abbiamo arredato casa’", "devi spiegare cosa dai oggi e come immagini il Paese tra 5-10 anni, dove lo porterai".
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