Il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini, intervistato da La Repubblica, confida la sua fiducia sull’esito dell’indagine che lo vede accusato di peculato e che potrebbe mettere a rischio la sua corsa verso la presidenza della Regione Emilia Romagna. "Non mi ritiro, riuscirò a chiarire tutto e subito", spiega e sottolinea: "Avrei approfittato di quanto? Di poche centinaia di euro", "io giro sempre da solo per il partito, non ho mai coinvolto nessun dipendente regionale, ma di cosa mi accusano?".
Poi parla del rapporto con il segretario Renzi: "Abbiamo un’intesa vera con Matteo. A me l’organizzazione del partito in effetti piace, mi piace girare da Nord a Sud, ma ho fatto questa scelta e mi prendo questa responsabilità". E conclude: "Per me il partito è davanti a tutto".
Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, commentando le notizie che giungono da Bologna, a La Stampa dice: “Sono assolutamente certo che Bonaccini e Richetti abbiano tenuto una condotta specchiata. Rispetto la rinuncia di Richetti ma mi dispiace", "nessuno di noi ha dubbi né su di lui né su Bonaccini". Orfini assicura poi che "le primarie vanno avanti" e, aggiunge che "le indagini serviranno a discolparli".
Il presidente del Pd spiega inoltre cosa pensa delle critiche di Bersani e D’Alema sulla gestione del partito di Renzi: "E’ naturale che nelle logiche di posizionamento interne al partito ci sia anche un po’ di battaglia, ma alcune critiche mi sembrano ingenerose, per esempio quella di dire che si sta rispolverando l’agenda Monti". Orfini infine sostiene, in merito alla presenza di fedelissimi accanto al leader del partito, che "è sicuramente un problema da superare, ma mi sembra che Renzi vada in quella direzione nel momento in cui propone una segreteria unitaria".
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