“Il Papa si è svegliato, è in poltrona e continua le terapie normalmente”. Lo si apprende da fonti vaticane in merito a Papa Francesco ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma.
Simeone ed Anna, i due anziani profeti che appaiono nei Vangeli dell’infanzia di Gesù riconoscendone la grandezza, rappresentano i testimoni “della speranza che non delude” ed in particolare Simeone “è testimone dell’amore di Dio, che riempie di gioia e di pace il cuore dell’uomo”.
Ed è così che, “colmo di questa consolazione spirituale, il vecchio Simeone vede la morte non come la fine, ma come compimento, come pienezza, la attende come ‘sorella’ che non annienta ma introduce nella vita vera che egli ha già pregustato e in cui crede”.
Questo, il pensiero di Papa Francesco espresso nel testo della catechesi che il pontefice avrebbe dovuto pronunciare oggi, giorno di udienza generale, e, quindi, già preparata nei giorni scorsi, come proseguio del ciclo dedicato al tema: “Gesù Cristo nostra speranza. L’infanzia di Gesù”, ha specificato il direttore della Sala stampa della anta Sede, Matteo Bruni.
Parole, quindi, non riferibili alle sue attuali condizioni di salute che lo hanno portato al ricovero presso il Policlinico Gemelli di Roma.
Un testo nel quale il Papa riporta anche la preghiera di Simenone che recita: “ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli”.
Altra figura citata nella catechesi preparata dal Papa qualla di Anna “donna più che ottuagenaria, vedova, tutta dedita al servizio del Tempio e consacrata alla preghiera”, ricorda Papa Bergoglio.
Alla vista del bambino Gesù l’anziana vedova, “celebra il Dio d’Israele, che proprio in quel piccolo ha redento il suo popolo, e lo racconta agli altri, diffondendo con generosità la parola profetica. Il canto della redenzione di due anziani – conclude Francesco – sprigiona così l’annuncio del Giubileo per tutto il popolo e per il mondo.