Incastrati dalle impronte digitali su una mazzetta ‘civetta’: un anno dopo un colpo in banca a Modena, che frutto’ appena 700 euro, due rapinatori di origini romane, padre e figlio, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile della Questura. Il genitore, Daniele Virgutto, 47 anni, e’ stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Secondigliano (Napoli), dove e’ detenuto; il giovane, Giancarlo Niccolo’, 22 anni, sta scontando precedenti misure di detenzione agli arresti domiciliari a Massa Carrara.
Entrambi pregiudicati, hanno precedenti penali per rapina.
E l’indagine, non a caso, e’ stata chiamata ‘Operazione Dinasty’ dalla polizia: Daniele Virgutto, infatti, e’ figlio di Giancarlo, elemento storico della Banda della Magliana, gia’ sottoposto al regime speciale del ‘416 bis’. Daniele Virgutto, sul quale grava anche l’accusa di tentato duplice omicidio, era evaso dall’ospedale giudiziario di Napoli l’11 luglio 2011. E durante la latitanza, secondo la polizia, aveva messo a segno rapine in diversi istituti di credito in Italia, tra cui anche l’agenzia modenese del Banco San Geminiano e San Prospero. A dare un impulso importante alle indagini – hanno spiegato gli investigatori guidati da Amedeo Pazzanese – e’ stato involontariamente il ragazzo che, privo di ‘esperienza criminale’, ha raccolto una mazzetta civetta esplosiva di cui il padre si era disfatto, mentre era intento a prelevare il denaro dalla cassaforte dell’istituto di credito, credendo che gli fosse caduta per la fretta. Una circostanza fortunata per gli inquirenti, che hanno potuto cosi’ ‘recuperare’ le impronte digitali dei due e, al termine di minuziosi accertamenti, attribuire loro la responsabilita’ della rapina. Teatro del colpo era stata, il 9 settembre dello scorso anno, l’agenzia ‘H’ del Banco San Geminiano e San Prospero, in via Vignolese. I due, armati di cutter, erano entrati in banca attorno alle 13 e, minacciando i dipendenti, erano riusciti a farsi consegnare il contante nelle casse, poi erano scappati in auto. Il particolare della mazzetta civetta recuperata da Virgutto junior, ripreso dalle telecamere a circuito chiuso della banca, non era sfuggito agli investigatori. La polizia scientifica, lavorando sulle impronte digitali lasciate su alcune di queste banconote – un’operazione complessa e laboriosa proprio per la mole di impronte che erano presenti – e’ riuscita infine a risalire a padre e figlio.
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