Mario Monti, presidente di Scelta Civica, intervenuto a Omnibus su La7, parlando del tema che riguarda l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, molto discusso in questi giorni, ha detto: “Sarebbe enorme la sorpresa nel vedere un Paese che si pone un problema oggi su una questione del passato e non ha una serie legge sul conflitto di interessi: facciamo quella allora". Il Cavaliere ineleggibile? All’estero si metterebbero a ridere, spiega il Prof: “Se all’estero nel 2013 viene dichiarato ineleggibile sulla base di una legge del 1957 una persona che è stato tre volte presidente del Consiglio nonché anche presidente del Consiglio europeo penso che sarebbe enorme la sorpresa e la risata".
A proposito della sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Milano sul processo Mediaset che ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione per Berlusconi per frode fiscale, Monti si è limitato a commentare: "Mi dispiace ma non considero una sentenza un tema politico".
L’ex premier più vicino all’uomo di Arcore? Lui nega, “non c’è nessun patto”, dice, “né esplicito né segreto con Berlusconi. Siamo tornati a parlarci come è bene tra leader politici, mentre non l’abbiamo fatto, né sempre cordialmente per interposti schermi televisivi, durante la campagna elettorale".
Monti poi parla della condizione di disagio delle nuove generazioni: sono sempre più i giovani senza lavoro. “Negli anni scorsi la Banca centrale europea, allora molto in armonia con lo spirito tedesco, ha pungolato un po’ troppo i Governi a fare il fiscal compact per cui può darsi che quella che oggi fanno i banchieri sul disagio sociale di disoccupazione giovanile sia anche una riflessione di coscienza". Così Mario Monti in merito all’appello del presidente della Bce Mario Daghi sui rischi sociali della disoccupazione giovanile, un appello che ha lui stesso definito "l’interessante osservazione di un autorevolissimo cittadino europeo".
Discussione su questo articolo