Il pescatore Freddy Bosco, proprietario dell’imbarcazione coinvolta nell’incidente della petroliera Enrica Lexie, ha presentato oggi un ricorso in cui chiede alla Corte Suprema una perizia medica indipendente per verificare le condizioni di salute di Massimiliano Latorre, colpito da un’ischemia il 31 agosto, prima di concedergli una eventuale autorizzazione a curarsi in Italia.
In una ‘application’, registrata alla Corte Suprema indiana, ma in attesa di accoglimento, i legali di Bosco mettono in dubbio la malattia del Fuciliere e citano l’incidente diplomatico dello scorso anno in occasione della licenza di quattro settimane concessa ai due militari per votare in Italia. In particolare, il ricorrente ricorda alla Corte che "e’ pratica comune verificare la veridicita’ e la serieta’ di una malattia", e che "un rapporto di specialisti qualificati dopo un esame medico del paziente e’ altamente necessario".
Si suggerisce poi che questo compito venga affidato a una commissione medica dell’All India Institute of Medical Science (Aiims), il piu’ grande ospedale pubblico di New Delhi.
E’ probabile che la procedura di verifica richiedera’ qualche giorno. Secondo quanto disposto dai giudici nell’ultima udienza, venerdi’ il governo indiano dovra’ presentare la sua opinione alla Corte Suprema in merito alla richiesta di autorizzare Latorre a rientrare per alcuni mesi in Italia per motivi di salute. Ci sono forti possibilita’ che la domanda venga accolta in quanto, come anticipato dalla ministro degli Esteri indiano, Sushma Swaraj, New Delhi non si opporra’ all’eventuale concessione del permesso terapeutico.
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenuta a Porta a Porta, spiega: “Venerdi’ si attende la sentenza della Corte suprema" per il rimpatrio di Massimiliano Latorre in seguito al grave malore. "Chiediamo che ci sia la sentenza immediata per far tornare Latorre in Italia. L’istanza presentata e’ stata fatta sulla base del malore di Latorre ma non c’e’ dubbio che la situazione di stress riguardi entrambi. Il governo indiano non si opporrà alla sentenza della Corte".
"I due maro’ – ha proseguito il ministro – sono militari, per loro vale l’immunita’ funzionale e non possono essere giudicati in India. Abbiamo quindi pronta – ha sottolineato – l’internazionalizzazione della vertenza, ma nel frattempo in India c’e’ un nuovo governo e non vogliamo pensare che la porta sia completamente chiusa. Se cosi’ invece sara’ – ha aggiunto – proseguiremo sulla strada dell’arbitrato internazionale".
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