Il ministro degli Esteri Emma Bonino spiega in una intervista al Corriere della Sera che tutte le opzioni sono sul tavolo per quel che riguarda la vicenda di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due fucilieri di Marina trattenuti in India accusati di omicidio. Soprattutto se fossero imputati sulla base di una legge che prevede la pena capitale. E annuncia che oggi "ci sarà una nuova riunione della ‘squadra marò’ del governo con Enrico Letta, Statfan de Mistura, l’avvocatura dello Stato i rappresentanti dei ministeri degli Esteri, della Difesa, dell’Interno e della Giustizia. Si tratta di una squadra messa in piedi con il preciso scopo di evitare che ci siano inerzie e primedonne. Un metodo che condivido molto".
Aggiunge che la vicenda sul piano diplomatico è "internazionalizzata" e che quindi "la questione non è più solo italiana. Ne è coinvolta l’Unione Europea, il consiglio dei ministri degli Esteri della Ue ne tratta da tempo, gli americani sono stati coinvolti. Ho scritto una lettera a Navanethem Pillay (l’alto commissario Onu per i diritti umani, ndr) per testare la situazione. E altre strade possono essere esplorate oltre a quella di arrestare i colloqui di liberalizzazione commerciale tra Ue e India: strade più politiche".
Spera tuttavia di non arrivare a fare pressioni sulla possibilità di un seggio permanente per New Delhi nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ma "certamente il comportamento dell’India nel caso dei fucilieri non la facilita agli occhi della comunità internazionale. Ci sono questioni internazionali che non si muovono molto: le possiamo raffreddare di più". E sulla notizia che una delegazione del Parlamento dovrebbe partire per Delhi il ministro commenta: "Se vanno come squadra guidati dai presidenti delle commissioni Esteri e Difesa è positivo. Non lo è se torniamo alla modalità delle prime donne". Infine il ministro considera lecito "fare notare la propria profonda insoddisfazione" in vista della festa della Repubblica del 24 gennaio mentre "quel che mi irrita molto sono invece gli insulti e i toni sguaiati contro di me da persone e partiti che nella vicenda hanno responsabilità ben maggiori delle mie".
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