Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, in un’intervista ad Avvenire, dichiara: "Francamente, credo che il signor Grillo ormai abbia passato il segno. Non solo personalizza gli attacchi e avvelena il clima politico, ma da’ un pessimo esempio a molti altri che, attraverso Internet, si lanciano in una gara all’insulto che rischia di essere senza ritorno e di fare male al Paese…". Le dichiarazioni del leader del Movimento 5 stelle, continua l’esponente Pdl, "a me sembrano quasi tentativi di prevaricazione ‘fisica’. Come quando, parlando incautamente di una sorta di ‘marcia su Roma’, Grillo mise in moto il radunarsi attorno al Parlamento di persone infuriate, salvo poi fare marcia indietro. Rifletta bene chi e’ dentro il M5S. Certe parole da despota provocatore di piazza vanno condannate da tutti…".
Ingiurie e diffamazione sono reati perseguibili a querela di parte. "Lo so bene – risponde Gasparri – Ma, a mio parere, in questi mesi la diga si e’ rotta e il fiume degli insulti e’ tracimato. Secondo me c’e’ materiale a sufficienza affinche’ qualche Procura si muova. Io, perlomeno, lo auspico…".
L’esponente di punta del Popolo della Libertà commenta infine le parole del presidente della Repubblica Napolitano che si e’ detto preoccupato per il "riemergere di estremismi nel linguaggio politico": "Credo che tutti dobbiamo essere preoccupati e adoperarci per tenere bassi i toni. La violenza verbale di Grillo e’ intollerabile: parla di ‘guerra all’ultimo sangue’ in Parlamento, mentre nelle nostre piazze c’e’ chi, come quel Preiti, il sangue lo ha fatto scorrere veramente. Alimentare un clima da guerra civile e’ da irresponsabili".
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