"Dopo quanto accaduto a Quarto, e’ evidente che dobbiamo darci regole nuove, piu’ rigide. Serve piu’ organizzazione. E organizzazione non vuole dire partito, cosi’ come movimento non vuol dire anarchia. Serve un movimento organizzato". Pronunciare queste parole, soprattutto quella "partito", qualche mese fa sarebbe potuto costare anche l’espulsione dal M5S. Ma, quando a lanciare la proposta "eretica" e’ un deputato allineato come Ivan Della Valle, e’ evidente che nel movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio qualcosa stia cambiando: l’idea di strutturarsi come un "partito" non e’ piu’ un tabu’.
Mai un attacco ai vertici, anzi spesso accusato dai suoi detrattori di essere "talebano" ovvero troppo allineato alla linea dei due co-leader, Della Valle e’ il primo parlamentare ad uscire allo scoperto dopo il caso Quarto e a chiedere, seppur garbatamente, un cambiamento: "Non siamo piu’ ai tempi di puntare a mettere uno dei nostri all’interno di un consiglio comunale; ormai il M5S ha raggiunto percentuali talmente alte che possiamo vincere anche in citta’ come Roma. Per questo dobbiamo darci regole piu’ rigide".
E queste nuove regole significano affidare maggiori responsabilita’ a parlamentari e consiglieri regionali che, nell’ipotesi di Della Valle, dovrebbero supervisionare la formazione delle liste comunali e fare uno screening dei candidati bypassando in parte la loro selezione che ora avviene attraverso il voto online degli iscritti al blog di Grillo. "E’ evidente che i consiglieri comunali hanno bisogno di aiuto, assistenza legale, consigli nella formazione delle liste – spiega Della Valle – In sintesi, maggiore supporto da parte di chi ha piu’ esperienza purche’ non ci siano tentazioni di comandare".
Per Della Valle il caso Quarto ha reso evidente che le "regole che abbiamo vanno rafforzate": "Con le sole primarie online per scegliere i candidati – sottolinea – magari capita che qualcuno provi a salire sul carrozzone iscrivendosi ai nostri meetup pochi mesi prima del voto e riesca poi a farsi votare da tanti infiltrati, come accaduto a Quarto. Per questo dovremmo evitare anche la nascita di piu’ meetup nello stesso Comune". "Ma una cosa voglio chiarire subito: non si tratta di far diventare il M5S un partito tradizionale – aggiunge – Il nostro programma va sempre fatto sul web, cosi’ come i nostri progetti di legge che sul web vanno sempre condivisi. Resta sempre la democrazia diretta e, soprattutto, restano sempre le due figure dei nostri garanti. Grillo e Casaleggio non si candidano e dall’esterno riescono a vedere meglio quanto accade qui. E, sia chiaro, non c’e’ nulla neanche contro il direttorio".
Ritorna anche l’idea di un congresso cinquestelle. "Dipende da cosa si intende. Io preferisco la parola incontro. Ci si puo’ riunire per discutere ma senza mettere in dubbio statuto e garanti. Poi alla fine si fa un passaggio in rete", aggiunge Della Valle. Nessun timore di incorrere nelle ire di Milano. "Lancio una discussione: dopo Quarto dobbiamo darci regole nuove e piu’ severe. Parliamone".
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