Non si fermano le epurazioni nel M5S. Altri due senatori cinque stelle rischiano l’espulsione: Bartolomeo Pepe e di Serenella Fucksia. Giovedi’, il gruppo parlamentare a Palazzo Madama si riunira’ per decidere il loro futuro. Entrambi sono stati sfiduciati dai loro meet-up, ovvero il gruppo di riferimento sul territorio; in base al regolamento interno, il loro mandato e’ ora nelle mani dei loro colleghi in Parlamento che decideranno se meritano di restare tra i cinque stelle.
Il senatore campano, pero’, non ci sta e promette battaglia: "Non soltanto mi difendero’, ma proporro’ anche alcuni interessanti spunti di riflessione – minaccia – I colleghi sappiano che non mi consegnero’ senza lottare". Secondo Pepe, il meet-up di Napoli non lo avrebbe sfiduciato: si tratterebbe di un’ operazione messa in piedi dal suo collega a Montecitorio e corregionale Roberto Fico, e dalla senatrice Wilma Moronese. "Non gli attivisti, ma loro hanno deciso di sfiduciarmi", e’ la sua accusa.
Secondo fonti interne al M5S, dietro allo scambio di accuse tra i cinque stelle napoletani potrebbe esserci "l’imbeccata" data da Pepe ai quotidiani locali sulle spese per i collaboratori di alcuni parlamentari campani: "l’indiziato numero uno – viene spiegato – e’ Bartolomeo". Diverso il caso della senatrice Fucksia, "beccata" in un video del FattoQuotidiano.it mentre commenta "l’ipotesi dell’ennesima espulsione": "Abbiamo gia’ dato, concentriamoci sui contenuti – afferma lei – Paura di essere cacciata? Io voglio sentirmi libera di dire quello che penso".
La parlamentare marchigiana punta il dito contro alcuni colleghi: "Il problema – spiega – non sono mica Grillo e Casaleggio, sono le persone senza sale in zucca. Non possono decidere tutto loro. Con il fanatismo non si va da nessuna parte". Pochi minuti e dal meet-up di Fabriano parte la "scomunica": "Prendiamo le distanze dalle dichiarazioni della nostra rappresentante", scrivono gli attivisti sottolineando, tra l’altro, che "lei e’ l’unica a non aver rendicontato le spese".
La Fucksia, poco dopo, si scusa su facebook e spiega che il suo e’ solo "uno sfogo". Difficile prevedere cosa accadra’ giovedi’, quando i senatori si riuniranno ancora per decidere se cacciare i loro colleghi. Resta in bilico anche la posizione di Michele Giarrusso. Nei confronti del senatore catanese non e’ stata attivata alcuna procedura ma un post "inquisitore" sul blog di Beppe Grillo nei suoi confronti lascia sospettare che qualcosa potrebbe muoversi a breve. Le intenzioni dei senatori, comunque, sono meno battagliere rispetto alle espulsioni dei "dissidenti" di due settimane fa. "Giovedi’, come tutte le settimane, ci sara’ assemblea del gruppo: spero sara’ l’occasione per qualche chiarimento. Pepe non lo vedo da due giorni. Mi auguro che venga, cosi’ possiamo chiarirci", spiega con tono conciliante il capogruppo Maurizio Santangelo. "Ci sono problemi di gruppo, non ci sono casi: tenderei ad attenuare i toni. E su Pepe non parlerei di scomunica, e’ arrivato solo un parere dal territorio su cui dobbiamo parlare. Cercheremo di capire dai diretti interessati cosa e’ accaduto".
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