Bill Gates, a capo della Bill & Melinda Gates Foundation, saluta il ritorno del "figliol prodigo": l’Italia che, dopo essersi ritirata dal Global Fund per la lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria nel 2011, quest’anno torna stanziare 100 milioni di euro, anche se nazioni europee come Inghilterra e Francia contribuiscono sulla soglia del miliardo.
"L’efficacia degli aiuti, è l’argomento più forte. Nel 1960 morivano 20 milioni di bambini sotto l’età di cinque anni – afferma in una intervista a Repubblica -. Nel 2012 ne sono morti 6,6 milioni, in percentuale sulla popolazione l’ecatombe si è ridotta a un quinto. Sono ancora troppi, certamente. Abbiamo gli strumenti per scendere sotto i tre milioni in 15 anni. E’ fantastico che l’Italia torni dentro il Global Fund, anche se certo la vostra generosità resta inferiore a quella degli inglesi, dei francesi, e di altri. Ma in un solo anno si salveranno 45.000 vite umane con i medicinali che comprerete voi".
Secondo Gates "lo scetticismo non fa i conti con i risultati reali. I costi per il trattamento dell’Hiv-Aids sono stati ridotti del 99%, da più di 10.000 dollari a meno di 200 dollari all’anno. In molti paesi l’incidenza dell’Hiv-Aids è scesa oltre il 50%, e il regresso riguarda anche l’Africa sub-sahariana. Le morti per malaria in Africa sono diminuite del 33%. Questa battaglia va fatta, con più risorse di prima, anzitutto per ragioni umanitarie. Ma è un investimento intelligente perché è la risposta migliore ai flussi migratori: un miglioramento delle condizioni di salute, delle opportunità di sviluppo umano, contribuisce a far restare le persone nei loro paesi d’origine. Rallenta anche l’esplosione demografica, perché l’eccesso di natalità purtroppo è una risposta perversa alle decimazioni inflitte dalle epidemie".
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