“Mi propongo come collegamento tra Nord e Centro America in rappresentanza dell’unica forza politica nata all’estero da italiani nel mondo, per gli italiani nel mondo”. Queste le parole di Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero e imprenditore affermato nel settore delle costruzioni, che continua a dedicare gran parte del proprio tempo a migliorare la qualità di vita degli italiani nel mondo.
Come?, gli chiediamo dopo averlo raggiunto telefonicamente: “Attraverso iniziative come quella della banca del sangue per gli italiani della Repubblica Dominicana – spiega a Italiachiamaitalia.it -, progetto che sostengo in prima persona e che vede in prima linea il coordinatore nazionale del MAIE RD, Massimiliano Scerra. Oppure con il MAIE Channel, dedicato a tutti gli italiani all’estero e in particolare a quelli del Nord e Centro America: una web tv totalmente gratuita per chi ne usufruisce e che all’interno del suo palinsesto offre intrattenimento e informazione”.
Odoguardi in questi giorni si trova a Boston, sua città di residenza, dove sta organizzando incontri con la comunità italiana locale; in settimana si sposterà a New York e poi nel New Jersey, sempre per ascoltare i connazionali, le loro necessità, i loro desiderata. Questo, anche in vista della plenaria CGIE che si terrà a metà giugno a Roma; appuntamento al quale Odoguardi parteciperà in qualità di invitato.
Come procede il lavoro del MAIE in Nord e Centro America? “Stiamo portando avanti iniziative sul territorio un po’ ovunque”, risponde Odoguardi. “In America Centrale stiamo lavorando molto bene, con il coordinatore MAIE del Centro America, Giuseppe Cacace, che negli ultimi mesi ha incontrato le comunità italiane di Messico, Guatemala, Costa Rica, Repubblica Dominicana e Panama. Qui negli Stati Uniti stiamo rafforzando la squadra, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi annunceremo nomine importanti, persone conosciute e apprezzate all’interno della propria comunità italiana e che hanno deciso di entrare nella grande famiglia del MAIE per contribuire alla crescita del Movimento e per avere tra le mani uno strumento valido con cui poter prestare assistenza e dare risposte concrete ai connazionali. La costruzione del network non si ferma, anzi, procede a passo veloce: del resto, è ormai evidente a tutti che solo un movimento indipendente dalla partitocrazia romana è in grado di ottenere risultati per gli italiani all’estero”, sottolinea.
Cosa ti aspetti dal nuovo CGIE? “Mi auguro che il nuovo Consiglio sappia lavorare in maniera coesa per contribuire a risolvere quegli annosi problemi che interessano gli italiani nel mondo e che a distanza di anni sono ancora tutti lì sul tavolo: penso ai servizi consolari che in non pochi casi non funzionano come dovrebbero, all’assistenza sanitaria per i nostri connazionali, al tema dell’Imu. Senza dimenticare, ovviamente, la promozione della cultura italiana nel mondo, che ha bisogno di un sostegno adeguato, e l’editoria italiana all’estero, di cui si parla poco ma che ha un ruolo assai importante. Non dimentichiamoci che la stampa italiana all’estero, oltre ad informare, contribuisce anche a diffondere la nostra lingua e la cultura italiana, questo è un aspetto – a mio modo di vedere – di fondamentale importanza”.