Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, nella mattinata di oggi, martedì 21 ottobre, sono iniziati gli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Una due giorni che vedrà alternarsi incontri a momenti di riflessione, tavoli di approfondimento a iniziative che vedono la nostra lingua quale indiscussa protagonista.
Dopo gli interventi di saluto, nel pomeriggio tavoli tematici ospitati in varie location della città (Teatro della Pergola, Palagio di Parte Guelfa, Biblioteca Laurenziana, Società Danti Alighieri, Cenacolo di Santa Croce). Mercoledì i lavori si svolgeranno al Teatro della Pergola dove, a partire dalle 12.30, è in programma la presentazione de ”Il libro bianco della promozione dell’italiano nel mondo” e le conclusioni dell’evento affidate all’assessore Mantovani e al sottosegretario Giro. Sponsor dell’iniziativa sono Poste Italiane, Ansaldi Spa, Ghella Spa, Salini Impregilo.
IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE All’iniziativa, promossa dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), è intervenuta anche Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione. "Questi primi Stati generali della lingua italiana nel mondo sono un segnale politico importante che intende fissare la cultura al centro dell’agenda, proponendo la lingua italiana come struttura portante", ha detto il ministro a Firenze.
"Lingua e identità – ha affermato – sono infatti parti di una stessa medaglia: l’italiano rappresenta un caso emblematico di lingua della diplomazia, all’interno di un’area, quella mediterranea, di notevole interesse per gli scambi di ogni genere". "Gli elementi – ha continuato il ministro – della nostra proposta politica per l’uso e la scolarizzazione della lingua italiana sono: un modello politico del dialogo, dell’integrazione e dell’inclusione che si applichi attraverso l’acquisizione linguistica dell’italiano visto come lingua positiva e modello ‘assimilazionista’ per la politica estera; il riposizionamento dello studio dell’italiano come lusso educativo, fattore e importante supporto economico nel mondo; favorire il ruolo educativo attraverso l’istruzione e la formazione, promuovendo in maniera coordinata e adeguata la nostra identità anche attraverso la formazione di insegnanti per istituire cattedre di italiano nelle scuole come seconda lingua per gli studenti immigrati; divenire attrattori di studenti e talenti per fare dell’Italia un punto di riferimento come ‘gigante culturale’ universalmente riconosciuto".
IL SOTTOSEGRETARIO AGLI ESTERI All’appuntamento non poteva mancare il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Mario Giro. "Se la presenza della lingua italiana all’estero in questi anni di ripiegamento introverso del nostro Paese ha resistito, è anche grazie all’impegno delle imprese e dei nostri italo-discendenti e degli enti locali. Per questo – ha detto Giro – ci siamo raccolti qui con gli Stati Generali della lingua italiana: per dare e darci consapevolezza di questo strumento. Credo che questa occasione possa generare uno slancio di iniziative e idee che diano energia a tutto il sistema della promozione linguistica. Il sottotitolo dell’evento è ‘l’Italiano nel mondo che cambia’: la nostra lingua come una ‘destinazione futuro’".
"La nostra lingua – ha proseguito il sottosegretario – è stata un modo di restare uniti ai tanti italiani nel mondo, quasi una nostalgia, ma anche cultura, simbolo di creatività e qualità, di un particolare modo di fare impresa (made in Italy ma anche made by italians). Si tratta di un tesoro di reale influenza e di reputazione. La nostra lingua, come tutte, è un bene dell’umanità: non appartiene solo all’Italia ma vive ed abita in tutti coloro che la parlano".
"Nel mercato delle lingue il nostro errore è quello di pensare di avere una lingua debole. Non è così. C’è molta richiesta che dobbiamo accompagnare. Dobbiamo rendere consapevoli gli italiani della ricchezza della loro lingua. La nostra lingua si esporta già da sé, la richiesta c’è. Dobbiamo renderci conto del valore che ha e della risorsa che può rappresentare anche in termini economici. L’italiano è legato ad un certo modo di vivere e questo piace ed è richiesto nel mondo – ha spiegato Giro – Dobbiamo adattare il nostro sistema a questa richiesta che c’è. Le nuove classi medie dei Paesi emergenti chiedono di consumare la nostra cultura".
LE REGIONI Il Presidente della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura della Regione Calabria, e’ intervenuto, in rappresentanza del Presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, agli Stati Generali della lingua italiana del mondo che si sono inaugurati oggi a Firenze. Caligiuri ha evidenziato il punto di vista delle regioni nella geopolitica della lingua italiana nel mondo. "E’ un’iniziativa di alto significato – ha detto – che nella presidenza italiana del semestre europeo ribadisce il ruolo e il peso culturale del nostro Paese. Caligiuri ha ricordato come l’italiano sia oggi identificata come la lingua della cultura e rappresenti anche quella della Chiesa, tanto che, ha sostenuto, "Papa Francesco e’ il primo testimonial della lingua italiana nel mondo". Ha poi inquadrato il ruolo delle regioni nell’ambito di uno scenario che vede una progressiva integrazione europea e l’importanza del bacino del Mediterraneo che rappresenta l’area di libero scambio piu’ estesa del pianeta, illustrando come i fondi europei della programmazione 2014-2020 possano essere orientati verso obiettivi e iniziative specifiche legate alla valorizzazione della lingua.
IL SINDACO DI FIRENZE "Dove parlare di italiano se non a Firenze, nella città culla della lingua italiana di Dante?" ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze intervenuto stamane durante la presentazione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. "Nonostante oggi il linguaggio digitale ha fatto della lingua uno strumento più semplice – ha aggiunto Nardella – credo che la lingua sia come una tavolozza: sulla tavolozza ci sono pochi colori che possono però dare origine a tantissime sfumature. È in questo senso che la ricchezza dell’italiano deve essere coltivata senza ‘musealizzarla’ rendendola proprietà esclusiva dell’Accademia della Crusca". Il primo cittadino di Firenze ha poi lanciato tre idee per "valorizzare l’italiano: raddoppiare le tournée delle nostre orchestre di musica colta e popolare per promuovere la lingua italiana nel mondo; dar vita ad un ‘Erasmus delle arti’ come veicolo della lingua italiana portando i giovani sparsi nel mondo in Italia per studiare il nostro patrimonio artistico-culturale; promuovere – ha dichiarato Nardella – attraverso gli Istituti Italiani di Cultura scuole e rassegne di cinema in modo tale da avviare un progetto internazionale complessivo di diffusione nel mondo dell’italiano".
RENZO ARBORE "Imparare le lingue attraverso le canzoni". E’ la proposta lanciata da Renzo Arbore in occasione degli Stati generali della lingua italiana a Firenze. "Andrebbero studiate le canzoni dei grandi parolieri italiani – ha detto ancora Arbore – perché sono ormai entrate nella cultura". Secondo Arbore la musica popolare italiana può essere un mezzo importante "per diffondere la lingua italiana".
Discussione su questo articolo