Matteo Renzi, intervistato dal Tg5, parla della situazione della Libia: "Non e’ il momento per un intervento militare – sostiene il premier -, apprezzo molto il fatto che sulla politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sara’ il momento, ma e’ bene che sulla politica estera in una situazione delicata il Paese non si metta a litigare".
Dunque il capo del governo fa marcia indietro rispetto al ministro della Difesa Pinotti che si era detto pronto a intervenire anche con l’invio di soldati italiani. Lo stesso aveva detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Ministri che avevano incassato ieri anche l’appoggio di Forza Italia, "pronta – spiega Silvio Berlusconi – ad accogliere l’intento del Governo di non abdicare alle responsabilita’ che ci derivano dal ruolo che il nostro paese deve avere nel Mediterraneo".
Renzi è anche contro il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, secondo cui "non c’è un solo minuto da perdere" per ciò che riguarda la Libia.
Ma Renzi sottolinea: “Non possiamo passare dall’indifferenza all’isteria generale. La comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per intervenire". Per il premier "la visione del governo e’ una sola e tutti la condividono, ministri compresi: la proposta e’ aspettare che il Consiglio delle Nazioni Unite lavori un po’ piu’ convintamente sulla Libia. La Libia da tre anni e’ fuori controllo, noi lo abbiamo detto in tutte le sedi e in tutte le salse. Non e’ solo un problema italiano ma e’ un problema internazionale”.
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