Una lettera aperta a Daria Bignardi pubblicata sul blog di Beppe Grillo ha dato il via anche oggi a una serie di polemiche che hanno coinvolto il Movimento Cinque Stelle. Nella missiva online firmata dall’ex concorrente del Grande Fratello e ora membro dell’ufficio stampa del M5S alla Camera, si attacca frontalmente la conduttrice de La7 in merito alla sua intervista al deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista, tirando in ballo il marito Luca Sofri, figlio di Adriano, condannato come mandante per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. "Cara Daria Bignardi – si legge sul blog del comico genovese – ti propongo questa riflessione sulla trasmissione di venerdì sera. Come sarebbe per te se ti invitassi a una trasmissione tv e le domande fossero: come si sente tuo figlio a scuola ad avere il nonno mandante di un assassino? Come è l’aver sposato il figlio di un assassino? E se insistessi su questa domanda come hai fatto tu per il padre ex fascista di Di Battista ? E se dopo aver avuto te ospite invitassi uno scrittore che invece di parlare del suo libro raccontasse di cosa è stato Lotta Continua e di cosa pensa di te? E se questo scrittore utilizzasse il suo tempo non per parlare del suo libro ma per denigrare te che, oltretutto, saresti impossibilitata a difenderti? Tu penseresti che io sia stato corretto come conduttore o penseresti che questo invito sia stato una trappola ben orchestrata per far prevalere una idea e una tattica precostituita? Ad esempio che il MoVimento 5 Stelle e i suoi parlamentari sono squadristi. Con una grande abilità sei passata dal papà fascista (tra l’altro, ex fascista, ora vota m5s) ad Augias che ci dipinge come neofascisti. Ma assomigliate piu voi a quel regime, voi che utilizzate tecniche da istituto luce, o noi che volevamo solo evitare che andassero 7,5 miliardi di euro alle banche? 7,5 miliardi che pagheremo noi tutti, tu e la tua famiglia comprese".
Una lettera che ha suscitato l’indignazione di molti, a cominciare dal premier Enrico Letta che da Doha ha dichiarato: "E’ scandaloso, non posso non commentare le frasi folli di Grillo verso Daria Bignardi e suo marito: la corsa verso la barbarie intrapresa da Grillo, pare senza fine, non ci può essere tolleranza verso questo modo di fare politica".
Così come la presidente della Camera, Laura Boldrini, oggetto anch’essa di pesanti attacchi personali da parte del Movimento: "Voglio dare la mia solidarietà a Bignardi, Augias e Fazio perché è in corso un pestaggio mediatico nei loro confronti – ha detto Boldrini – la Rete è una grande opportunità e uno spazio bellissimo, ma non può essere usata in questo modo violento". Ma anche dall’interno del Movimento Cinque Stelle arrivano prese di posizioni non allineate rispetto alla strategia comunicativa pentastellata degli ultimi giorni. A rivolgersi direttamente a Gianroberto Casaleggio è il deputato M5S Ivan Catalano, che su Facebook denuncia: "Siamo alla rete come strumento infamatore di massa. Caro Casaleggio, riprenditi i consulenti che ci hai mandato". Una richiesta forte che viene spiegata però in dettaglio da Catalano: "La rivalità della solidarietà, ottimo trucco Beppe. I consulenti di Pnl (Programmazione neuro linguistica, una disciplina pseudo-scientifica a cavallo tra linguistica e psicologia, ndr) stanno facendo un ottimo lavoro. Far dipendere la politica dalla comunicazione e dal marketing, la svuota dai contenuti. Direi che in meno di 10 mesi ci siamo adeguati alla comunicazione peggiore che potevamo fare". "L’uso della rete come grande strumento infamatore di massa- ha aggiunto- è la nuova frontiera. La Rete dovevamo usarla per fare partecipare le persone alla politica, tramite strumenti di democrazia diretta".
Anche dalla senatrice M5S Ornella Bertorotta arriva una forte critica all’escalation di esternazioni "forti" che arrivano da esponenti del Movimento: "Colgo l’occasione per esternare alla dottoressa Boldrini la mia solidarietà per le squallide e inaccettabili offese ricevute – ha scritto su Facebook – intollerabili per qualunque donna, a prescindere dal ruolo istituzionale occupato. Chi ha scritto certe frasi non è degno di vivere in un paese civile". E anche altri quattro senatori, Lorenzo Battista, Laura Bignami, Monica Casaletto e Luis Alberto Orellana, in una nota si dissociano dagli insulti nei confronti della presidente della Camera: "Il confronto con l’avversario e il rispetto per le istituzioni- scrivono – devono essere valori imprescindibili della vita politica. Stigmatizziamo con fermezza ogni forma di violenza e di aggressione sia verbale che fisica. L’attacco alla persona non rappresenta l’attacco alle idee. I contenuti del blog non sono redatti con il consenso o la partecipazione di chi rappresenta democraticamente il Paese. Chiediamo agli autori della comunicazione del M5S di essere maggiormente responsabili e consapevoli dei contenuti pubblicati e del loro inquadramento professionale".
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