Via i tagli alla sanita’, alt alla retroattivita’ delle detrazioni fiscali e niente allungamento dell’orario dei professori: il Parlamento prova a riscrivere la Legge di Stabilita’, ancora prima che l’esame ufficiale abbia avuto inizio. Un fiorire di proposte che arriva dalle diverse commissioni della Camera e che trova la disponibilita’ del governo.
Il vero test avra’ inizio solo fra due settimane, dopo il ponte del primo novembre, quando la commissione Bilancio di Montecitorio dara’ il via alle votazioni degli emendamenti (che vanno presentati entro il 31 ottobre). ‘Sono tutti contributi importanti – commenta il relatore e esponente del Pd Pier Paolo Baretta – che poi pero’ occorre portare a sintesi’.
Le aperture da parte dell’Esecutivo circa le possibili modifiche hanno aiutato, viene evidenziato dai deputati, il moltiplicarsi delle proposte e anche favorito prese di posizione nette sui diversi temi. Dopo la scelta della commissione Lavoro, che ieri ha approvato la richiesta di ampliare le garanzie per gli esodati facendo leva sul prelievo sui ricchi, oggi e’ il turno dei parlamentari esperti in fisco e sanita’. I primi si dicono convinti della necessita’ di fare in modo che le nuove misure su deduzioni e detrazioni (franchigia e tetto) siano applicate solo a partire dal prossimo anno, mentre i secondi hanno deciso, con il consenso implicito del ministro Balduzzi, di sottrarre il servizio sanitario a una nuova sforbiciata e spalmare i tagli da 600 milioni di euro su tutti i ministeri. Operazione che ora occorrera’ vedere come sara’ accolta dal resto della compagine di governo. Un dietrofront sui tagli fiscali e’ invece, secondo quanto riferiscono i deputati, una modifica fra le piu’ plausibili.
Occorre ‘tutelare l’affidamento e la buona fede dei contribuenti’, e’ infatti la spiegazione messa nero su bianco dalla commissione Finanze della Camera e condivisa quasi all’unanimita’ in Parlamento. Correzione che si potrebbe quindi aggiungere agli interventi sul cuneo, vale a dire sulla differenza tra quanto le aziende pagano il lavoratore e quanto a questo entra poi effettivamente in tasca, e forse sulla Tobin tax. Sull’introduzione di questa nuova tassa infatti dubbi sono stati espressi dal presidente della Consob Giuseppe Vegas: ‘Attraverso la delocalizzazione di importanti comparti dell’industria finanziaria nazionale – dice – permangono rischi di elusione’.
Sul tavolo pero’ non ci sono solo i macro capitoli. Dalla tassazione delle cooperative sociali alle pensioni di guerra, passando per l’incremento delle tasse dei processi sono numerosi i temi che stanno arricchendo il menu’ delle potenziali correzioni. La scelta di assoggettare all’Irpef gli assegni degli invalidi di guerra e’ il frutto ‘di una mentalita’ perversa’, attacca il relatore alla Finanziaria Renato Brunetta (Pdl), garantendo la cancellazione dei tagli contro i quali si sta spendendo tra l’altro lo stesso Presidente della Camera Gianfranco Fini. Quasi certa ormai anche la retromarcia sull’allungamento di sei ore dell’orario dei professori. Piu’ difficile invece sara’ convincere l’Esecutivo della necessita’ di riportare al 4% l’aliquota per le cooperative sociali: come ha spiegato il Sottosegretario al Tesoro Vieri Ceriani il rischio e’ di incappare in una infrazione da parte dell’Europa.
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