"L’attribuzione del premio alla lista" e non più alla coalizione "significa garantire maggiore stabilità al governo ma anche cambiare volto ai partiti, che dovranno riflettere sul modo di proporsi all’elettorato: ricordo che la proposta è arrivata proprio dal Movimento 5 Stelle durante il nostro incontro in streaming, e mi auguro che questa apertura sia apprezzata e approvata". Lo dice in aula al Senato il ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, aggiungendo che "un altro passo avanti è rappresentato dal diverso sistema di selezione dei candidati: nell’Italicum" come uscito dalla Camera "erano previsti collegi uninominali molto piccoli, ma c’erano perplessità che sono state accolte con l’introduzione di collegi con capilista e un sistema di preferenze che porta in Parlamento oltre il 60% dei candidati con una scelta diretta".
Quindi la questione delle soglie, il 40% per il premio e il 3% per lo sbarramento, che risponde "a una esigenza di semplificazione e di rappresentanza e accoglie le richieste di alcuni partiti sin dal passaggio alla Camera". La Boschi, che ritiene "rilevante che la doppia preferenza di genere diventi di sistema" torna poi sulla clausola di salvaguardia: "A mio avviso utilizzeremo questa legge nel 2018, ciononostante è stata accolta la richiesta di differire la sua efficacia al 1 luglio 2016, fatta anche da parte dell’opposizione che ora si dice pronta a tornare all’urne".
Insomma, dice il ministro "è importante che possa esserci una proposta agli elettori e che i cittadini scelgano chi possa governarli prima che si formino certe alleanze. Attraverso la riforma elettorale passeremo dalle riforme che l’Europa ci chiede alle riforme che l’Europa ci copia".
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