"Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti e assistenza ai superstiti. Ora caccia senza quartiere agli scafisti". Lo ha detto il vicepremier, Angelino Alfano, al termine della cerimonia in onore delle vittime dei due naufragi avvenuti a Lampedusa, e tenutasi a San Leone.
Il ministro dell’Interno è stato contestato da alcune decine di attivisti che si sono radunati nell’area del porto turistico di San Leone ad Agrigento. A contestarlo anche un gruppo di eritrei al grido "Dove sono i sopravvissuti" riferendosi all’assenza dei 157 scampati alla strage rimasti a Lampedusa. Urla e slogan come "Farsa di Stato" e "Assassini, assassini. Basta con la Bossi-Fini". Alfano ha subito lasciato San Leone e si e’ recato nel cimitero di Bonamorone ad Agrigento per assistere alla tumulazione di un suo amico di gioventu’ morto venerdi’ scorso in un incidente.
Il vicepremier, commentando ciò che è successo a San Leone, ha detto: “i cosiddetti attivisti che hanno gridato ‘assassini’ sono quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libertà. Non l’avranno vinta. Proteggeremo le nostre frontiere salvando vite umane".
Il PdL lo sostiene: “molto semplicemente, non e’ accettabile che, in Italia, il ministro dell’Interno italiano sia aggredito e contestato in questo modo incivile. Esprimo dunque piena solidarieta’ al ministro Alfano”, afferma Raffaele Fitto.
Maurizio Gasparri, vicepresidente PdL del Senato, commenta: “Alfano ha dimostrato capacita’ ed equilibrio insieme a tutto il Viminale e alle forze dell’ordine sia in occasione delle tragedie di Lampedusa che della manifestazione di Roma. Chi lo ha contestato e’ un cialtrone. I clandestini vanno espulsi. Chi contesta Alfano e’ un farabutto a qualsiasi nazionalità appartenga".
Dice la sua anche Daniela Santanchè: “dopo tutto quello che ha fatto l’Italia per salvare e assistere il maggior numero possibile di naufraghi e immigrati clandestini, le contestazioni al ministro Alfano sono strumentali e inaccettabili".
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