Giulio Terzi di Sant’Agata oggi ha tenuto un’audizione di fronte alle Commissioni esteri di Camera e Senato. Dopo il suo intervento, i vari parlamentari hanno posto al ministro degli Esteri domande, riflessioni, brevi analisi.
Fra gli altri, sono intervenuti anche gli eletti all’estero del Pd che fanno parte della Commissione Esteri di Montecitorio e di Palazzo Madama.
Franco Narducci, eletto nella ripartizione estera Europa e residente in Svizzera, ha prima di tutto ringraziato il titolare della Farnesina per aver parlato di italiani all’estero e di sistema Italia nel mondo: quando è stato nominato ho pensato "finalmente abbiamo qualcuno che ci ascolta", ha detto Narducci rivolgendosi a Terzi Sant’Agata. Il deputato eletto dagli italiani nel mondo ha ricordato che "dai tempi del ministro D’Alema il bilancio del Mae è stato molto razionalizzato. La direzione degli italiani all’estero è stata praticamente smantellata, con il 78% dei tagli alle risorse rispetto al 2008". I consolati italiani nel mondo vivono un periodo difficilissimo: "Si sta procedendo a questa concentrazione di consolati hub che non credo possa essere efficiente, che non credo possa consentire quei risparmi che il ministero prevede". Queste sedi che vengono chiuse "fanno un grande lavoro di assistenza alle imprese, un grande lavoro culturale. Quello che ci qualifica nel mondo è la nostra cultura. Ma se lo smantellamento della rete consolare procede, credo che certi obiettivi non saranno realizzabili. Francamente abbiamo delle differenze enormi rispetto ad altri paesi in termini di scelte e di condivisioni".
Claudio Micheloni, senatore Pd residente in Svizzera, ha volute porre delle domande precise al capo della diplomazia italiana: "Quale posizione intende prendere per fermare le decisioni che ha dovuto comunicarci sulla chiusura degli uffici consolari? Sappiamo che è indispensabile una riforma, ma fino ad ora nessuno ci ha ascoltato. All’estero ci aspettiamo che lei fermi questa riforma consolare e che ci mettiamo a lavorare per l’indagine conoscitiva. Non si può andare avanti in una cosa che secondo noi non è produttiva per l’interesse dell’Italia".
"Altro punto è il rinnovo delle rappresentanze: in Senato, quando abbiamo approvato quel disegno di legge, quello riguardante la riforma di Comites e Cgie, avevamo chiesto formalmente al governo di allora di garantire il rinnovo 2012 degli organismi, che sono ormai in condizioni insostenibili. Che ci sia o no la nuova legge, chiedo di sapere se si può contare sul rinnovo e spero sia mantenuto come impegno".
Micheloni menziona poi l’accordo fiscale con la Svizzera, un accordo che bisogna portare avanti secondo il senatore, che conclude chiedendo a Terzi di poter sapere a chi verranno assegnate le deleghe per gli italiani nel mondo, "in modo tale da sapere chi saranno i nostri interlocutori".
Gianni Farina, deputato Pd, come Micheloni e Narducci residente in Svizzera: "I migliori auguri di buon lavoro, di tutto cuore. Vivo in Europa, in un momento in cui l’idea Europa porta tanto scetticismo e disperazione. Siamo in un momento difficile, credo che i governi europei debbano lavorare per avere più Europa, più unità. Difficile il momento anche per la comunità italiana. Una mozione bipartisan presentata, punta a mettere in sicurezza il voto degli italiani nel mondo. Allo stesso tempo, una mozione bipartisan punta ad aiutare i nostri giovani italiani a rientrare in Italia. Il sottosegretario con delega all’emigrazione dovrebbe avere la possibilità di un’audizione ai comitati riuniti di Camera e Senato". Farina chiede al ministro di poter "ripristinare almeno il bilancio del 2010, che permetteva un bilancio di 34 milioni, e quindi almeno un funzionamento" di ciò che ruota intorno all’universo dell’emigrazione. Inoltre chiede di "sospendere immediatamente la chiusura dei consolati italiani nel mondo".
Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America e residente in Brasile, sottolinea: "Ci sono milioni di italiani che vivono all’estero che attendono da questo governo un segnale di rispetto, di valorizzazione. Sono italiani che costituiscono una parte importante della soluzione della crisi che stiamo attraversando. Lo sa bene lei, ministro, che nella sua lunga e prestigiosa carriera ha avuto modo di toccare con mano i potenziali di questa collettività. Chiediamo di porre fine a questo progressivo drammatico smantellamento per le politiche agli italiani all’estero, in particolare per ciò che riguarda lingua e cultura, rete consolare, assistenza". "Sull’America Latina un appello a collocare questa regione del pianeta al centro di una progressiva più stretta collaborazione, stiamo parlando di un’area di altissimo crescimento e sviluppo. in questo senso invito a proseguire e rafforzare il cammino tracciato dalla conferenza Italia-America Latina, consolidando quella politica transatlantica del Sud che dovrebbe unirsi alla politica transatlantica del Nord già forte nel nostro Paese".
Il senatore Nino Randazzo, residente in Australia, ha ringraziarto per aver ricordato gli italiani all’estero e ha parlato del problema dell’impatto sociale su quei dipendenti dei consolati che saranno soppressi.
Intervenuta all’audizione anche Laura Garavini, Pd, residente in Germania, che pur non facendo parte della Commissione Esteri ha voluto dire la sua: "Mi preme sollecitare la necessità di intervenire la messa in sicurezza del voto espresso dagli italiani nel mondo nella Circoscrizione estero". Visto che presto, in ogni caso, si andrà a votare, "al più tardi nel giro di un anno e un po’, credo che indipendentemente dalle condizioni del sistema di voto che verrà adottato, sia importante intervenire per mettere in sicurezza, appunto, il voto all’estero". Per Garavini "il compito importante e principale del ministro, sarà quello di ridare credibilità e autorevolezza al nostro Paese a livello internazionale".
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