Claudio Micheloni, senatore del Partito Democratico eletto nella ripartizione estera Europa, presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero del Senato, intervenuto al convegno “Europei in movimento” organizzato a Palazzo Madama, e commentando l’intervento del ministro per le Riforme, Gaetano Quaqliariello, e della senatrice Angela Finocchiaro, ha detto: “Gli interventi di Quagliariello e Finocchiaro sono un buon inizio, perché hanno espresso posizioni diverse da quelle esternate fin qui dai cosiddetti saggi e riconoscono la necessità di una rappresentanza degli italiani all’estero. Cosa che fino ad oggi non era affatto scontata".
"In Italia i problemi provocati dalla legge elettorale sono alla radice del ‘non favore’ che l’opinione pubblica ha nei confronti degli eletti all’estero. Per questo – ha proseguito Micheloni – credo che il sistema di voto sia un problema prioritario, una questione politica. Rispetto alle elezioni 2008, ad esempio, ci sono ancora in corso indagini della magistratura in America Meridionale, in Europa abbiamo visto il caso Di Girolamo, e passo sugli eventi folcloristici legati ad altri eletti all’estero diventati protagonisti della satira politica".
Altri pregiudizi, secondo il presidente del Comitato, sono invece da sfatare: "C’è ancora gente che crede che il governo Prodi sia stato condizionato da Pallaro; sfido chiunque a controllare che non fu così: mai, e dico mai, un voto di Pallaro è stato determinante. Eppure è questo il messaggio che è passato".
Per Micheloni poi "è impensabile una rappresentanza senza enti intermedi come i Comites e Cgie. Per questo abbiamo aperto una discussione sulla riforma della rappresentanza che, però, non si è conclusa a causa di interessi più forti che – per incuria dei partiti – hanno presso il sopravvento. Ed è anche per questo che oggi ci ritroviamo dei documenti scritti che dicono che la circoscrizione estero non ci serve".
Discussione su questo articolo