La campagna elettorale di fatto si é già aperta, il dibattito é iniziato e come in ogni campagna elettorale non mancano i colpi bassi. Da un paio di giorni si è aperto un fronte sul Movimento 5 Stelle, sezione estera: tutto é nato da una dichiarazione del candidato al Senato nella quarta ripartizione, che ha annunciato di volere eliminare il voto estero così come lo conosciamo oggi e far votare gli italiani residenti e iscritti AIRE nel collegio italiano. Personalmente non sono d’accordo perché le due cose sono completamente separate.
La discussione si é poi spostata sul tema del programma per gli italiani all’estero, programma a cui di fatto il M5S non ha mai dato importanza e fino a pochi giorni fa non esisteva nemmeno. Grazie a un attento osservatore mi è stato recapitato, ve lo propongo così come mi è stato consegnato.
PROGRAMMA M5S elaborato dai candidati per America Meridionale relativo ai Cittadini italiani residenti all’estero e ai discendenti degli emigrati italiani:
1. Introduzione di procedure per il riconoscimento rapido e sicuro della cittadinanza a tutti i discendenti degli immigrati italiani che ne hanno diritto in base alla legge italiana e le cui domande di richiesta legittima sono bloccate presso i Consolati; 2. Revisione delle modalità di voto degli Italiani all’Estero per semplificare le regole, ridurre i costi ed evitare i diffusi imbrogli elettorali: gli elettori all’estero dovranno certificarsi su un apposito sito WEB che attribuirà loro un codice di sicurezza che utilizzeranno per effettuare la votazione via internet; 3. Informatizzazione delle Ambasciate e dei Consolati in modo da dare una efficiente assistenza e un buon servizio ai cittadini all’estero, agli emigrati e ai loro discendenti; 4. Obbligo per le Ambasciate e Consolati di assumere cittadini italiani; 5. Obbligo per le Ambasciate di interfacciarsi con le autorità dello stato estero per poter ricevere le liste dei Cittadini Italiani in possesso di Visto permanente per studio, lavoro, pensione, famiglia o qualsiasi altro motivo, in modo da procedere di ufficio alla loro iscrizione all’AIRE e avere così una rappresentazione veritiera del numero degli Italiani residenti all’estero. 6. Obbligo per le Ambasciate e i Consolati di ricevere ed evadere le richieste/pratiche via internet o posta, senza l’obbligo di presentarsi allo sportello; 7. Obbligo per le Ambasciate e i Consolati di evadere le richieste/pratiche in tempi prestabiliti pena la segnalazione al Ministero degli Esteri o ad altri organi di controllo e l’applicazione di multe e sanzioni; 9. Obbligo per i Consolati di creare degli albi di consulenti fiscali, avvocati, architetti, ingegneri, agenti immobiliari, e altre categorie di professionisti cittadini italiani, o in mancanza cittadini esteri che parlino italiano, che si obbligano a praticare tariffe speciali a favore dei cittadini e degli imprenditori italiani; 10. Organizzazione di Corsi di lingua, storia e cultura italiana organizzati dai COMITES e patrocinati da aziende italiane con filiale in America Latina e da Aziende dell’America Latina che stringono rapporti commerciali di import-export con l’Italia; 11. Revisione e ristrutturazione delle Camere di Commercio Estere in modo che prestino efficienti servizi di consulenza ai piccoli e medi imprenditori italiani che vogliono esportare i loro prodotti in America Latina o aprire una filiale (le grandi imprese sanno già come muoversi) aiutando, sostenendo e proteggendo il Made in Italy; 12. Gli Amministratori/funzionari/collaboratori delle Camere di Commercio Estere tali enti dovranno essere Italiani residenti nella circoscrizione del consolato e non svolgere attività di natura commerciale/produttiva; 13. Istituzione presso le Camere di Commercio Estere, di un Albo delle Imprese a cui dovranno iscriversi le società e le imprese di proprietà o controllate da cittadini italiani residenti all’estero.
Ho letto con molta attenzione il programma. I grillini forse non sanno che la maggioranza degli Italiani all’estero sono persone anziane, la discussione di digitalizzare i consolati e il voto estero é stata più volte affrontata, ma essendo una popolazione che non ha dimestichezza con internet la cosa rende molto difficile la sua attuazione. In quanto al Made in ITALY la questione é più complessa di quanto il programma abbia esposto, e le misure che si vogliono mettere in atto non danno certamente quello slancio di cui ha bisogno questo comparto: forse i grillini non sono a conoscenza come funzionano le camere di commercio estero. Bisognerebbe in primis accorpare tutti gli enti che fanno promozione all’Italia all’estero, creare una sorta di SOPEXA – più volte mi sono occupato della questione -, poi andare a combattere il fenomeno delle falsificazioni alimentari, puntando sui dazi doganali, questione molto importante sia per export che import.
Il programma così come proposto non rende l’idea della conoscenza diretta dei problemi reali del popolo italiano all’estero, c’è da fare molto e puntare su rete e promozione, ma in maniera sinergica, creando occasioni e accordi con paesi Esteri: diciamo che da questi spunti si possono creare occasioni di dibattito. Certo che va rivisto tutto un sistema, ma questo potrà succedere solo in maniera pacata e in collaborazione con tutti.
Sono una persona aperta sempre al dialogo, quando il dialogo è svolto in maniera seria e senza offendere le idee degli altri. La democrazia é qualcosa di diverso, a volte si può essere in accordo altre invece no, questo non vuol dire che chi non sta con noi è contro di noi, la dialettica politica serve per migliorare il nostro Paese e denigrare o offendere non aiuta certamente lo scopo ultimo: chi mi conosce sa bene che sono stato sempre aperto a tutte le discussioni, in particolare sul Made in ITALY, quindi invito gli amici del M5S a informarsi meglio sulle persone e sui fatti.
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